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Dal nostro Centro Studi: Etica e gestione dei mercati

Mercato ortofrutticolo in Germania In confronto alle altre popolazioni europee, i tedeschi consumano poca frutta e poche verdure: 102, 2 kg/capite di frutta (incl. agrumi e frutta tropicale) e 92,7 kg/capite di ortaggi in ambedue casi incluso i prodotti lavorati. Il consumo di frutta fresca in Germania è costantemente in diminuzione mentre il consumo di ortaggi tende a crescere (Fonte: AMI e ICE Berlino).

 

Nel 2011 la Germania ha assorbito il 30,3% del valore totale delle esportazioni italiane del settore (nel 2007 lo stesso dato ammontava al 33,3%) confermadosi il principale cliente della nostra ortofrutta (Fonte: ICE). I dati disponibili mostrano che le nostre esportazioni verso la Germania sono in tendenziale calo. Spagna (22,4% nel 2011) e Olanda (15,3%) sono iprincipali fornitori, seguiti da Italia, con unaquota del 11,5% nel 2011 che nel 2007 era 12,8% (Fonte: ICE). La Spagna è considerata il principale fornitore di ortofrutta fresca del mercato tedesco, soprattutto per quanto riguarda la frutta. L’Olanda è il principale fornitore di verdure per tutto l'anno.

Il mercato tedesco dell’ortofrutta ha raggiunto nel 2011 un valore 9,99 miliardi di Euro, registrando un calo dell’1,8% rispetto al 2010. La produzione interna ha raggiunto un valore di 2,18 miliardi di Euro. Le importazioni sono ammontate ad un valore di 9,83 miliardi di Euro, mentre le esportazioni sono state pari a 2,02 miliardi di Euro (Fonte: ICE). Il calo delle importazioni prosegue anche negli anni recenti. Nel primo semestre del 2014, le importazioni tedesche di frutta e verdura fresca sono diminuite leggermente rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Questo è dovuto ad una situazione stabile per le importazioni di frutta e ad una riduzione delle importazioni di verdure. Sia il valore delle importazioni di frutta che quello degli ortaggi è chiaramente inferiore a quello registrato nel 2013, vale a dire il 3% (frutta) e il 10% (verdura). Il prezzo medio per tonnellata ha registrato un -5% per entrambe le categorie (Fonte: Ufficio Federale di Statistica).

La distribuzione al dettaglio tedesca è largamente dominata dalla GDO. I discount (Lidl, Aldi, ecc.) coprino oltre il 50% delle vendite mentre supermercati e ipermercati coprono un altro 25% circa, lasciando al dettaglio tradizionale (negozi specialzizati, negozi di quartiere, mercatini) meno del 25% (Fonte: elaborazioni ANDMI su dati AMI e ICE Berlino). La sicurezza dei prodotti è un elemento comune a tutte le catene tedesche. Tuttavia, il marketing della categoria porta le catene ad avere richieste diversificate sugli altri aspetti qualitativi. Tendenze emergenti riguardano; la valorizzazione del territorio; la ricerca del sapore e del gusto; l’attenzione dei consumatori alla cucina, alla gastronomia; lo sviluppo delle tecnologie informatiche sia per diffondere informazioni sia per vendere.

I servizi che si possono pensare per la distribuzione tedesca potrebbero riguardare:

  • Assistenza ai produttori ed esportatori italiani per il rispetto degli stretti requisiti di sicurezza alimentare, in particolare residui di antiparassitari;
  • Campagne di marketing tra gli espeortatori e i produttori con i distributori legate al territorio e alla tipicità che arrivino fino al punto di vendita e al consumatore;
  • Sistemi integrati di comunicazione online tra esportatori/produttori e dettaglianti tedeschi per supportare i negozi di quartiere nello sviluppo delle vendite al consumatore.