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Dr. Pietro Cernigliaro Presidente ANDMI e Direttore Responsabile ANDMI News

Eccoci di nuovo qui, con voi, con l’intento di continuare a svolgere ed offrire un servizio di informazione ai colleghi Direttori dei Mercati all’Ingrosso e più in generale agli operatori del comparto agroalimentare.

E siamo vivi e vegeti, malgrado il tentativo di emarginarci da parte di alcuni. Siamo sotto attacco come categoria!

Ebbene, agli attacchi risponderemo, con il nostro consueto stile, con la nostra capacità di lavoro, determinati a dare un nostro contributo per il bene del comparto. Non chiuderemo, non abbasseremo la saracinesca! Continueremo, con forza, a svolgere la nostra attività con idee, progetti, pareri e con la ferma volontà di farne un punto di riferimento del comparto agroalimentare nazionale.

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Alfred Frei – Coordinatore del Comitato di Redazione “Andmi News”  - Membro Giunta ANDMI

Apriamo questa Newsletter con una  notizia che viene dalla Germania (Berliner Morgenpost 13.04.18) : una richiesta di autogestione da parte degli operatori del Mercato di Berlino viene respinta in quanto il  Mercato all'ingrosso  deve essere considerato una struttura di interesse pubblico.

Per i nostri lettori poteva  risultare di un certo interesse collegare questa notizia con quanto affermato dal  Presidente Di Pisa (vedi > il parere del presidente Fedagromercati) con riferimento alla dichiarazione del Presidente del Macfrut  Piraccini (al “pubblico” devono restare i muri, la proprietà delle strutture, mentre la gestione va appunto affidata agli operatori).

Negli interventi del Presidente ANDMI e dei nostri colleghi Ottaviano e Vannucci si possono trovare dei precisi riferimenti ai piani di razionalizzazione delle partecipate (Legge Madia) e sulla politica nazionale sui mercati e sui centri agroalimentare.

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Mauro Ottaviano, Vice Presidente ANDMI

Il quadro generale dei mercati e dei centri agroalimentari continua ad essere caratterizzato e influenzato da diverse questioni che ci trasciniamo da troppo tempo  che ancora non hanno trovato le giuste e adeguate soluzioni con il rischio di mettere definitivamente in crisi un settore importante per l’economia nazionale e per  la sopravvivenza di decine di migliaia di operatori e lavoratori.

In questo mio intervento mi voglio soffermare solo su alcune questioni che a me paiono più rilevanti.

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Mario Bello – Presidente dell’Organizzazione Interprofessionale della Filiera Ittica

Vorrei esprimere, nella veste di Presidente dell’Organizzazione Interprofessionale della Filiera   Ittica, il mio ringraziamento personale e quello dei Soci, all’Associazione Nazionale dei Direttori e Dirigenti dei Mercati all’Ingrosso (ANDMI), e del Suo Presidente, Pietro Cernigliaro, per la recente adesione al nostro organismo, recependo in tal modo non solo un’esigenza espressa dai vari “attori” della filiera dalla stessa rappresentati, ma anche dall’importanza oggettiva che i mercati hanno nelle transazioni dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.

Essere “dentro” un’Organizzazione interprofessionale – la prima riconosciuta in Italia nel settore della pesca – significa diventare partner e interagire con una parte preponderante della produzione ittica, espressa dalle Organizzazioni di produttori e, a valle, dalla rappresentanza delle maggiori aziende italiane di lavorazione e trasformazione dei prodotti agroittici, oltre che delle imprese impegnate nel dettaglio dell’alimentazione e dei pubblici esercizi, cui aderiscono oltre 300.000 imprese, con una serie di punti di ristorazione diffusi sull’intero territorio nazionale.

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Direttore Generale CAAR di Rimini – Segretario Amministrativo ANDMI

 

DAI PIANI DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPATE AL “RECESSO” DEL SOCIO PUBBLICO

La Legge Madia  dal settembre 2016  si pone l’obiettivo di migliorare la gestione delle partecipate pubbliche e di ridurre la spesa pubblica.  I primi adempimenti li pone a carico degli enti pubblici soci delle partecipate (Comuni, CCIAA, Province, Regioni, ecc.) che devono redigere i  cosiddetti Piani di razionalizzazione. Infatti tali società non possono avere per oggetto attività di produzione di beni e servizi se non strettamente necessarie agli enti pubblici stessi, per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali ; prevedendo innanzitutto misure per il contenimento delle spese, per la razionalizzazione della gestione, contenimento delle spese del personale e delle spese di funzionamento, l’obbligo di dotare la società di programmi per la valutazione del rischio di crisi di impresa, stabilire modalità precise per gli organi amministrativi, misure per il controllo ed il monitoraggio , ed infine prevedere la “possibilità” anche di alienare tali partecipazioni pubbliche.

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Marco Sibani

La crisi economica, che ci ha aggredito da diversi anni, e la concorrenza spietata della grande distribuzione, rappresentano due fattori che condizionano pesantemente i mercati all’ingrosso. Più di recente si registra inoltre l’ambiguo comportamento delle componenti pubbliche in merito alla possibile applicazione dei decreti Madia circa il futuro delle aziende pubbliche partecipate.

E’ interessante pertanto esaminare le condizioni di alcuni grandi realtà mercatali del nostro Paese

Di Claudio Mazzini-Responsabile Nazionale di COOP-Italia

(Riportiamo l’articolo pubblicato da Italiafruit News del 18 maggio 2018)

“Senza nascondere le responsabilità che l'intera filiera dell'ortofrutta, a partire dai distributori, ha avuto nel recente passato, quando la ricerca ossessiva del prezzo ha spinto verso l'industrializzazione estrema del settore, Coop Italia ha dato un monito ai propri fornitori, partner fondamentali, chiamati ad interpretare al meglio il cambio del marchio di insegna: da Coop a Coop Origine.

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Si va avanti con la verifica delle “Partecipate”.

Il Ministero dell’Economia ha inviato  le prime 170 lettere di “allert” alle Amministrazioni pubbliche principali azioniste di società che, nel quadro della riforma, potrebbero risultare inadempienti per avere dichiarato l’intento di non procedere a razionalizzazioni o dismissioni.

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Diamo sinteticamente i seguenti dati:

Le Amministrazioni hanno comunicato la detenzione di 32.486 partecipazioni riconducibili a 5.698 società delle quali 4.738 sono direttamente partecipate dalle Amministrazioni dichiaranti.

Dalla analisi finora svolte dal MEF sono state individuate circa 1600 società che presentano elementi di criticità rispetto alle norme contenute nella riforma.

09 image001In riferimento alle dichiarazione del Presidente del Macfrut Piraccini in merito alla privatizzazione della gestione dei mercati all’ingrosso, a fronte della non sempre valida efficienza dimostrata dalla componente pubblica, in una intervista (Italfruit News del 16 maggio 2018) il Presidente di Fedagromercati Confcommercio Valentino di Pisa ha detto: “L’intervento di Piraccini ha colpito molto la platea, si tratta di una proposta interessante che, sul piano pratico, va valutata caso per caso”. “Lo scenario di mercato è cambiato profondamente negli ultimi anni: il ruolo dei Comuni resta importante, anche nell’ottica del controllo legato alla funzione pubblica svolta dai grossisti, ma è innegabile che in una logica di crescita imprenditoriale degli operatori e di alleggerimento delle partecipazioni delle amministrazioni sarebbe un’opportunità nuova, una strada importante da percorrere”.

10 image001Marco Sibani

Fino agli anni ’90 del secolo scorso la quasi totalità dei mercati all’ingrosso del nostro Paese era gestita dal Comune, quasi sempre in forma diretta con l’eccezione di alcune aziende municipalizzate (Bologna e Arezzo) o societarie (Milano, Bolzano e assai tardivamente Firenze).

Alcuni mercati facevano riferimento alle Camere di commercio (come ad esempio Lusia e Rosolina).

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Convegno di Bolzano 1990: da ds: Direttore Mercato di Bolzano, Presidente FIAMCLAF, Dirigente Confcommercio.

Poiché i mercati all’ingrosso rientrano fra i servizi pubblici degli enti locali, il riferimento nazionale era, all’epoca, la CISPEL (Confederazione Italiana dei Servizi Pubblici degli Enti Locali) che al proprio interno raggruppava le rappresentanze delle aziende municipalizzate che gestivano i servizi di base (Acqua, Gas, Nettezza urbana, ecc.) e, in uno specifico organismo denominato FIAMCLAF (Federazione Italiana Aziende Municipalizzate Centrali del Latte Annonarie e Farmaceutiche), accoglieva appunto la rappresentanza degli enti gestori dei mercati all’ingrosso.

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il nuovo regolamento sull’agricoltura biologica che entrerà in vigore nel 2021. “L’Italia”, ha dichiarato il Ministro Centinaio, “si conferma leader europeo per l’agricoltura biologica, sia in termini di mercato sia in termini di superfici. Abbiamo tre anni per lavorare alle modifiche necessarie a rendere, ad esempio, ancora più stringenti le regole sulla qualità oppure per lavorare e correggere il tiro su temi come le deroghe o la conversione”.

ISRAELE, 26 - 27 Giugno
FRESH AGRO-MASHOV
(O-a) 24ª Fiera e summit internazionale dell'agricoltura
ISRAELE, Tel Aviv, Convention Center
INFO: tel. +972 8 6273838, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - agro.mashovgroup.net/en/