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On.le Paolo De Castro
Commissione Agricoltura Parlamento Europeo

Garantire un prezzo equo e sostenibile per chi, come tutti noi, va a fare la spesa, non è un esercizio semplice. Ma i mercati agroalimentari all’ingrosso in questo sono un esempio, perché da sempre rappresentano un importante snodo – forse il più importante - tra la produzione agricola e la distribuzione al consumo e l’Horeca, acronimo di Hotellerie, restaurant e catering di cui a lungo abbiamo parlato, e scritto, durante la pandemia negli ultimi tre anni.

Specializzati nell’offerta di prodotti freschi e freschissimi quali sono, dall’ortofrutta al pesce, dalle carni ai fiori, i mercati all’ingrosso hanno un ruolo fondamentale nella formazione del prezzo finale per il consumatore, e rappresentano un punto di equilibrio per la tutela, la sicurezza e la qualità degli alimenti, in termini di trasparenza e tracciabilità dei prodotti stessi. Un punto fermo per tutta la filiera, che tende a valorizzare cibi e bevande locali, con relativa attività di stoccaggio.

In un mercato al consumo che vede sempre più protagonista la Grande distribuzione organizzata, i mercati sono un’alternativa che conferisce valore alle produzioni dei territori di qualità. E questo è un percorso che passa attraverso una loro trasformazione in ‘food hub’ al servizio di tutti gli operatori e della loro crescita. Un cammino che porta alla internazionalizzazione e all’integrazione con nuove attività, offrendo servizi di distribuzione nelle grandi aree urbane con una forte impronta di sostenibilità.

La rete dei mercati all’ingrosso, purtroppo, è ancora molto frammentata: in Italia ce ne sono quasi 140, contro i 25 della Spagna e i 22 della Francia. E questo è un limite in termini di efficienza, ma anche di determinazione dei prezzi. L’ultimo rapporto European house Ambrosetti per Italmercati evidenzia che in Italia la Rete Italmercati aggrega solo 21 mercati agroalimentari, con un giro d’affari, compreso l’indotto, quantificato in circa 24 miliardi di euro, con 3mila imprese attive e oltre 280mila posti di lavoro.

La crescita di questo sistema è guidato dagli investimenti sostenuti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha messo a disposizione per il settore circa 150 milioni, destinati soprattutto alla tracciabilità, alla digitalizzazione dei processi e all’efficientamento della logistica.

I mercati all’ingrosso, aggregatori di migliaia di piccoli operatori agricoli, puntano da tempo alla possibilità di accesso ai fondi destinati all’agricoltura. In particolare, ai finanziamenti legati al Piano strategico nazionale della nuova Politica agricola comune o della Pesca. Anche su questi fronti, non a caso, stiamo lavorando da tempo al Parlamento europeo.