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Marco Sibani, Segretario Generale
ANDMI e OSS MAA 4.0

Dopo aver ascoltato le relazioni che affrontano ed esaminano i diversi aspetti connessi con il rinnovamento dei mercati agroalimentari all’ingrosso, è parso utile invitare alcuni mercati ad illustrare il progetto che hanno presentato al MASAF per i finanziamenti previsti dal PNRR.

In effetti è dal lontano 1986 che non si verificava l’occasione per i mercati di utilizzare ingenti finanziamenti pubblici per il loro rinnovamento.

Rammentiamo che la legge finanziaria n. 41 del 1986 è stata fondamentale per un deciso rinnovamento di un rilevante numero di mercati sia sotto il profilo strutturale che organizzativo e gestionale.

La legge prevedeva lo stanziamento di 950 miliardi di lire (pari a circa 490 milioni di euri) per il rinnovamento dei mercati (70%) e degli interporti (30%), ma ci vollero almeno 4 anni per definire il d.m. che precisava le modalità di attuazione.

Il primo mercato ad avviarsi fu il CAP Centro Agroalimentare Piceno di San Benedetto del Tronto, nel 1997, a seguire CAAB Bologna (2000) e poi Torino, Verona, Padova, Parma, Rimini, Roma, Fondi, Pescara, Napoli, Catanzaro, Catania.

Sulla spinta di questo rinnovamento altri mercati furono rinnovati con finanziamenti essenzialmente del Comune di appartenenza spesso in collaborazione con la Camera di commercio di riferimento: Udine, Genova, Sarzana, Cesena, Salerno, Fasano.

A distanza di alcuni decenni il MASAF PNRR promuove un’ulteriore processo di rinnovamento imperniato sulla logistica, la digitalizzazione, il risparmio energetico e il rispetto ambientale. E con l’occasione diversi strutture, soprattutto di media e piccola dimensione, hanno voluto sfruttare l’occasione per contribuire anche alla valorizzazione della produzione tipica del territorio: il mercato come piattaforma agroalimentare che si interfaccia – grazie alla logistica e alla digitalizzazione - con l’HORECA.

Ben 36 mercati hanno presentato il progetto di rinnovamento per richiedere il relativo finanziamento.

Ci è sembrato utile invitare alcuni di questi.

In attesa di ascoltarli ci sembra interessante in questa sede presentarne uno particolarmente significativo: il nuovo mercato agroalimentare del Roero che prevede una nuova struttura aperta oltre all’ortofrutta anche alle altre merceologie tipiche di un territorio particolarmente dotato nell’enogastronomia. Non solo: con l’occasione ha promosso anche la costituzione di uno specifico Distretto del Cibo nell’ambito del quale il mercato diventa una piattaforma registica essenziale.

Sarà molto interessante ascoltare la presentazione di questo e degli altri mercati.