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Claudio Mazzini, Direttore commerciale freschissimi di Coop italia

Come mai avete lasciato cadere i rapporti commerciali con i mercati all’ingrosso.

Il processo rientra in una evoluzione del tessuto del commercio, che ha visto negli anni i soggetti alla produzione organizzarsi per bypassare i mercati generali, per proporsi direttamente alla GDO.

Il processo prima descritto, è stato indirettamente incentivato dal fenomeno di concentrazione della distribuzione, passando dalla dimensione di Distribuzione Organizzata, a Grande Distribuzione Organizzata, dove l’efficienza logistico distributiva, oltre che abbassare i costi di smistamento terminale delle merci, ha compresso sensibilmente i tempi di trasmissione ordini e ricevimento merci dai ce.di. (centri di distribuzione) dei supermercati ai fornitori alla produzione.

Basti pensare che agli inizi degli anni 2.000, il sistema Coop contava 17 piattaforme distributive e 64 ipermercati. Oggi con sole dieci piattaforme, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, si servono sei o sette giorni su sette, una rete di oltre 1.200 punti vendita. Inoltre la modalità di offerta dei prodotti ai clienti finali, ha visto un’importantissima crescita della modalità pre-incartata, quindi il fornitore si è dotato negli anni di meccanizzazioni importanti, per la calibrazione, selezione, confezionamento, pesatura, etichettatura delle merci.

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Gli investimenti di cui prima, sono stati agevolati anche dai sostegni alle organizzazioni di produttori, grazie alla politica comunitaria di incentivazione alla concentrazione della stessa produzione agricola.

Quali suggerimenti date per migliorare la funzione dei mercati all’ingrosso.
Difficilmente la distribuzione moderna potrà tornare sui propri passi organizzativi. Il commercio al dettaglio invece, dopo una drastica riduzione di licenze, vede una trasformazione identitaria ad opera spesso dei nuovi cittadini stranieri, che ne rilevano le gestioni ed il loro canale di approvvigionamento principale, non può che essere il mercato, ma a differenza del passato quello terminale e non di smistamento. Conferma ne è il fatto, che le strutture mercatali intermedie, sono quelle maggiormente in sofferenza. 

Quale futuro vedete per queste strutture.
Incentrato sui servizi, quali distribuzione per fornitori lontani in produzione, che necessitano la distribuzione terminale. Un servizio di rilavorazione, sempre per conto di operatori alla produzione, nei casi di non conformità al momento dell’arrivo delle merci, sui ce.di.