Abbiamo più volte sottolineato l’imprescindibile necessità di una sempre maggior collaborazione fra tutte le componenti – pubbliche e private – del comparto dei mercati e dei centri agroalimentari al fine di far conoscere l’importanza che esso riveste.
Ed abbiamo sempre evidenziato che solo con una stretta sinergia fra tutte queste componenti è possibile avviare un deciso rinnovamento e sviluppo di queste strutture.
Paradossalmente può essere proprio la paura che diffonde l’attuazione della Riforma della P.A voluta dalla Ministra Madia ad offrire un’ultima occasione a questo nostro trascurato comparto.
Workshop al Macfrut di Rimini – Giovedì 11 maggio 2017 - ore 10,30-13,30 - Fiera di Rimini - Area Meeting D 3
I mercati all’ingrosso ed i centri agroalimentari sono fortemente condizionati, specie in questi ultimi anni, dalla Distribuzione Moderna che, grazie alla sua organizzazione più efficiente ed alla mondializzazione dei commerci, riesce ad essere più competitiva ed anche a cambiare gli stili di vita dei consumatori.
Il comparto dei mercati all’ingrosso e dei centri agroalimentari, pur mantenendo funzioni di pubblico generale interesse, come la formazione del prezzo in condizioni di libera concorrenza, il controllo igienico-sanitario e di qualità, la tracciabilità del prodotto e, più di recente, la tutela e la valorizzazione delle produzioni fresche tipiche del territorio, accusa diffuse criticità a causa della sua eterogeneità, della presenza di una miriade di piccole imprese spesso non ben organizzate, e, in sintesi, “nel non riuscire a fare sistema”.
Secondo una indagine svolta di recente dall’ANDMI, sono in attività, nel nostro Paese, oltre 200 strutture all’ingrosso di cui: 137 mercati e centri agroalimentari, 58 mercati ittici, 19 mercati floricoli e delle piante ornamentali, 10 mercati delle carni e avicoli.
Giova rammentare che la dizione Centro agroalimentare è nata mezzo secolo fa per opera di un gruppo di studiosi incaricati dall’AMMO (azienda municipalizzata mercato ortofrutticolo di Bologna) che avevano svolto un viaggio di studio negli USA per raccogliere elementi utili alla realizzazione della nuova struttura all’ingrosso. Presero come punto di riferimento il Food center di Filadelfia: da qui la traduzione in Centro alimentare con successiva creazione, da parte del Comune di Bologna, della società Centro alimentare che iniziò a studiare la progettazione della nuova struttura.
Il settore ortofrutticolo ha subito nell’ultimo ventennio significativi cambiamenti organizzativi, in linea con quella che può essere definita una generale evoluzione di tutto il sistema agroalimentare. Abbiamo assistito a forti progressi nelle tecnologie, nell’informazione e nei trasporti, a profondi cambiamenti negli stili di vita e di conseguenza al cambiamento delle abitudini al consumo. Si è verificata una evoluzione anche nel settore della Grande Distribuzione, con una crescita della competizione globale ed un aumento degli investimenti di aziende straniere, che hanno ridisegnato il contesto economico, organizzativo e distributivo. In questo ambito, abbiamo assistito ad una crescente concentrazione degli acquisti nelle mani di pochi buyer, con un notevole potere contrattuale rispetto agli operatori a monte del processo e con il sostanziale controllo di quella che viene definita la “global food supply chain”.
In Francia, con decreto 30 settembre 1953, sono stati istituiti i Mercati d’Interesse Nazionale (MIN): servizi pubblici che possono essere gestiti anche da privati. Attualmente sono 16 (Agen, Angers, Avignon, Bordeaux, Cavaillon, Grenoble, Lille, Lyon, Marseille, Montpellier, Nantes, Nice, Paris Rungis, Rouen, Strasbourg, Toulouse) e aderiscono, unitamente ad altri mercati (Caen, Hyères, Perpignan, Tours. Lyon-Corbas, Matinal de Bruxelles), alla Federazione dei Mercati all’Ingrosso di Francia.
Si è tenuto a meta di dicembre 2016 un interessante convegno organizzato da Federmanager e Assologistica, dal titolo: “L’ultimo miglio: scelte logistiche per lo sviluppo dell’area metropolitana di Roma e del Lazio”.
Il Vice-Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini” ha rammentato come da mesi vi sia in funzione un tavolo che tratta la logistica e a breve, ha dichiarato, vedremo gli effetti positivi di un impegno teso a recuperare almeno 2 punti di pil ( 34 miliardi di euro l’anno) dei 5 punti di pil che si perdono all’anno (pari a circa 60/70 miliardi di euro), perdita dovuta a causa della mancanza di un sistema integrato di mobilità per le merci e le persone.