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Pietro Cernigliaro , Presidente ANDMI

E’ con vero orgoglio che presento il Convegno internazionale di studi sul tema “Mercati all’ingrosso e centri agroalimentari: criticità e prospettive di sviluppo” che si svolgerà venerdì 16 novembre p.v. presso la sede della Camera di Commercio di Bolzano, in concomitanza con Interpoma e con il patrocinio di ANCI e Unioncamere.

Il Convegno ha raccolto diffuse e significative adesioni come  testimoniano le presenze del Sottosegretario MIPAAFT, Alessandra Pesce,dei rappresentanti della Provincia, del Comune e della Camera di commercio di Bolzano e i rappresentanti dell’intera filiera agroalimentare.

Come si può notare dal programma, dopo i saluti delle autorità, verranno presentate le tre relazioni di base volte a illustrare la situazione dei mercati italiani ed una quarta relazione volta a rappresentare le problematiche dei mercati tedeschi.

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Alfred Frei
, Coordinatore Comitato di Redazione ANDMI News

Uno dei punti principali e strategici del convegno di Bolzano, al quale dedichiamo il n. 15 della nostra Newsletter, è costituito da un confronto “dall’interno” fra i Mercati in Germania 
 e la situazione esistente in Italia.

Il relatore Frank Willhausen, dell’Associazione Mercati ingrosso della Germania, ci ha fornito alcuni dati e riflessioni strategiche che potranno/dovranno trovare un opportuno 
 approfondimento nel corso dei lavori del convegno.

Anticipiamo qui (insieme con abstract dei relatori principali) alcuni aspetti particolarmente significativi con indicazioni di dati quantitativi e di valori commerciali: nei mercati germanici:

i venditori nei Mercati all’ingrosso in Germania sono per il 24 % produttori, 66 % grossisti e 10 fornitori di servizi, mentre gli acquirenti si suddividano in 34 % dettaglianti, 
 26 % ristoratori – catering e 40% venditori ambulanti per un totale di circa 60.000 operatori economici che frequentano regolarmente i 16 Mercati all’ingrosso.

programma

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Claudio Scalise
, managing partner SGMARKETING, Bologna

andamento dei mercati in Italia,

I mercati all’ingrosso in Italia registrano un trend negativo.Le motivazioni sono molteplici.

Innanzitutto si registra una riduzione di peso del canale di vendita storico, il dettaglio tradizionale, che nel corso dell’ultimo decennio ha perduto circa un terzo della propria quota di mercato.

Al contrario, in questi anni si è fortemente sviluppata la Distribuzione Moderna che oggi rappresenta oltre il 62% delle vendite al dettaglio in ortofrutta in Italia. I mercati all’ingrosso non sono riusciti ad intercettare per motivi diversi questo canale, rimanendo tagliati fuori dalla fetta preponderante del mercato.

Il secondo fattore è legato alle modalità di gestione delle vendite. In generale, ci troviamo ancora fermi alle modalità tradizionali di rapporto con la clientela. Cioè ad una vendita fatta sui posteggi ai clienti che vengono ogni giorno in mercato a comprare la merce in esposizione.

I clienti più evoluti(specializzati, GDO e Horeca) al contrario richiedono sempre più servizi aggiuntivi: dalla consegna a domicilio, al confezionamento del prodotto in pack più idonei al consumatore finale, alla gestione di ordini per singolo negozio con predisposizione di carichi dedicati al singolo negozio ( D.O.).

In terzo luogo i mercati sono stati tagliati fuori dalle principali innovazioni registratesi nel comparto ortofrutticolo negli ultimi anni: la IV e V gamma perchèmanca spesso la possibilità di mantenere la catena del freddo, ed i prodotti Biologici, per i quali non ci sono le necessarie aree dedicate e specializzate di stoccaggio e lavorazione che ne garantiscano la separazione dal prodotto convenzionale.

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Luca Lanini,
Professore di Logistica e supplychain management, Università Cattolica

I mercati agroalimentari stanno attraversando una profonda fase di transizione verso un nuovo “posizionamento” lungo la supplychain che tenga conto delle nuove esigenze e delle nuove caratteristiche della commercializzazione e dei consumi alimentari.

Come è stato rimarcato nei lavori di settore (libro INDIS 2007 del cosiddetto “Gruppo di Bolzano”), il nuovo ruolo dei mercati grossisti deve ripartiredai seguenti fatti, che hanno veramente cambiato il loro mondo  :

  • il progressivo accorciamento dei canali di commercializzazione e la crescita delle consegne dirette dal fornitore agricolo ai punti vendita o ai CeDi della distribuzione moderna, che in questo modo ha superato ogni forma di intermediazione
  • la necessità di offrire nuovi “servizi” alle merci in transito nei mercati (controllo qualità, informatizzazione, rintracciabilità logistica, ecc.);
  • la necessità di sviluppare la vocazione logistica delle aree di interscambio delle merci (e quindi anche dei mercati grossisti), attraverso la creazione di aree intermodali e l’apertura a piattaforme logistiche della distribuzione moderna.
  • Il “nuovo” bisogno di riavvicinare il “centro” delle città e dei consumi cittadini alla “periferia” dei mercati, anche attraverso la nascita di “città del cibo” dove i produttori fanno vendita diretta e degustazione in un contesto nuovo in termini di consumi e di diffusione della “cultura alimentare”.

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Intervista a
Francesco Cera, Direttore Generale MAAP – Mercato AgroAlimentare Padova

1) Una breve presentazione del MAAP

Il Mercato AgroAlimentare di Padova è uno dei più importanti del nostro Paese in quanto si colloca entro i primi 10 per quanto concerne la quantità delle derrate introdotte.

Inoltre si propone come realtà fortemente competitiva e vincente nella movimentazione, forte negli scambi, completo nei servizi.

Dal luglio 2005 è certificato ISO 9001 – Vision 2000 ed inoltre applica il Modello di gestione e controllo per la prevenzione della responsabilità amministrativa-penale, meglio noto come Modello D.Lgs.231/2001.

All’interno del Mercato operano 32 imprese concessionarie grossiste ortofrutta e 2 Cooperative agricole. Complessivamente lavorano circa 1.000 persone tra concessionari grossisti, produttori agricoli, dipendenti e addetti alla movimentazione delle derrate.

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Valentino Di Pisa
, Presidente FEDAGROMERCATI Confcommercio

“Ad oggi i Mercati all’ingrosso italiani sono circa 140 in tutta Italia, un numero molto elevato di cui però solo alcuni possono essere definitivi di rilevanza fondamentale per il sistema economico nazionale. Tutti questi luoghi sono gli anelli di congiuntura fra tutti gli attori dell’agroalimentare italiano, i punti nevralgici della filiera, il cui cuore pulsante è rappresentato dalle aziende degli operatori grossisti. Fedagromercati, la Federazione Nazionale dei Grossisti dei Mercati all’ingrosso e dei Centri Agroalimentari, è la prima organizzazione di rappresentanza degli imprenditori delsettore con circa 600 aziende e 4500 addetti ai lavori. Aderiscono alla nostra organizzazione 26 associazioni territoriali, rappresentative dei principali Mercati italiani come Roma, Milano, Bologna, Palermo, Torino, Firenze, Verona, Padova e molti altri.

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Cesare Bellò
è stato per 6 anni alla guida del Mercato ortofrutticolo di Treviso e direttore di OPO Veneto, organizzazione di produttori della quale oggi segue il marketing e lo sviluppo strategico. E' direttore di Aop Veneto ortofrutta.

Cesare Bellò, una vita con l'ortofrutta. Un'esperienza che lo ha portato a conoscere da dentro l'intera filiera. Dalla produzione alla commercializzazione. Già direttore di OPO Veneto, ne segue oggi, da consulente alla Presidenza e Direzione, il marketing e lo sviluppo strategico. Tra i tanti incarichi ricoperti, anche presidente del Mercato Ortofrutticolo di Treviso. In tale veste, una ventina di anni fa, propose di organizzare il Mercato all'ingrosso come centro logistico e di servizi, capace di portare valore aggiunto all’ortofrutta. La proposta non ha trovato le condizioni per decollare operativamente.

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Intervista a
Dichgans Gerhard, Direttore VOG-Marlene

Una breve presentazione del Consorzio VOG

La frutticoltura in Alto Adige - Südtirol vanta una lunga tradizione. Già nel XVI secolo, i corrieri trasportavano lungo la Val d’Adige frutta fresca verso le corti austriache e russe. L’inaugurazione della ferrovia del Brennero, nel 1867, consentì di fare un ingresso trionfale in Europa. In seguito a un incremento delle vendite, nel 1893, fu fondata la prima cooperativa frutticola a Lagundo, cui ne seguirono subito molte altre.

Anche la Seconda Guerra Mondiale non riuscì a fermare il successo della frutta prodotta in Alto Adige. Anni difficili, l’immediato dopoguerra, per mancanza di mezzi di produzione e mercati di sbocco. Nacque così nel 1945 il consorzio VOG, seguendo il motto delle cooperative Raiffeisen “L’unione fa la forza”.

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Claudio Mazzini, Direttore commerciale freschissimi di Coop italia

Come mai avete lasciato cadere i rapporti commerciali con i mercati all’ingrosso.

Il processo rientra in una evoluzione del tessuto del commercio, che ha visto negli anni i soggetti alla produzione organizzarsi per bypassare i mercati generali, per proporsi direttamente alla GDO.

Il processo prima descritto, è stato indirettamente incentivato dal fenomeno di concentrazione della distribuzione, passando dalla dimensione di Distribuzione Organizzata, a Grande Distribuzione Organizzata, dove l’efficienza logistico distributiva, oltre che abbassare i costi di smistamento terminale delle merci, ha compresso sensibilmente i tempi di trasmissione ordini e ricevimento merci dai ce.di. (centri di distribuzione) dei supermercati ai fornitori alla produzione.

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Sergio Veroli –
Presidente di Consumers’ Forum

Consumers’ Forum è un’ associazione che da quasi vent’anni promuove un dialogo costante tra imprese e consumatori, finalizzato a diffondere INSIEME  una cultura del consumo responsabile e migliori politiche consumeriste , per un mercato trasparente, normato e correttamente informato.

Come Presidente di Consumers’ Forum auspico che l’attuale riorganizzazione del comparto dei mercati generali non intacchi alcuni assets fondamentali consumeristici, sino ad ora in gran parte dovuti anche alla centralità del controllo pubblico.

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Giuseppe Pavan vice Presidente Udine Mercati s.r.l.

Il mercato di Udine accoglie la sfida della concorrenza e avvia un progetto di forte innovazione per continuare il suo sviluppo nel futuro

La struttura mercatale udinese comprende 25 operatori con un bilancio annuo complessivo stimabile in 200 milioni di euro e dà attualmente lavoro, solo al suo interno, ad oltre 350-400 maestranze. Siamo consapevoli i vecchi “mercati ortofrutticoli” sono concettualmente superati in quanto devono sempre più orientarsi verso la piattaforma logistica e offrire sempre più innovativi servizi di qualità, razionalizzando i costi.

Da qui l’idea di realizzare una nuova piattaforma seguendo le linee tracciate dai grandi mercati di nuova generazione come Barcellona e Parigi Rungis, o, in Italia, Verona, Padova, Genovae Roma, al fine di potersi interfacciarsi con la moderna distribuzione, dal piccolo commerciante alla GDO.

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Avvocato Giovanni Francesco Fidone, amministrativista e giuspubblicista esperto in materia di mercati agro-alimentari.

Una problematica particolarmente “sentita”, all’interno dei Mercati all’Ingrosso dei prodotti ortofrutticoli, è quella della gestione e del riutilizzo degli imballaggi.

Ebbene, la disciplina degli imballaggi si rinviene nel D. Lgs. n. 152 del 2006 (c.d. “Codice dell’Ambiente”) il quale, all’art. 218, comma 1, lett. a) definisce l’imballaggio come “il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a proteggerle, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all'utilizzatore, ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo”.

L’imballaggio è, quindi, riutilizzabile quando “è stato concepito e progettato per sopportare nel corso del suo ciclo di vita un numero minimo di viaggi o rotazioni all'interno di un circuito di riutilizzo” (art. 218, comma 1, lett. e).

Pertanto, il riutilizzo consiste in “qualsiasi operazione nella quale l'imballaggio concepito e progettato per poter compiere, durante il suo ciclo di vita, un numero minimo di spostamenti o rotazioni è riempito di nuovo o reimpiegato per un uso identico a quello per il quale è stato concepito, con o senza il supporto di prodotti ausiliari presenti sul mercato che consentano il riempimento dell'imballaggio stesso; tale imballaggio riutilizzato diventa rifiuto di imballaggio quando cessa di essere reimpiegato” (art. 218, comma 1, lett. i).