Marco Sibani, Segretario Generale ANDMI
Premessa
Il comparto dei mercati all’ingrosso e dei mercati al dettaglio è scarsamente conosciuto a causa dell’assoluta mancanza di dati e di informazioni.
Inoltre la grave crisi economica che colpisce anche questo comparto, la pesante concorrenza esercitata dalla grande distribuzione e, non da ultimo, l’intenzione dei Comuni di sganciarsi da questo comparto in forza delle normative in materia di riduzione delle partecipazioni pubbliche nelle società partecipate (legge Madia di riforma della p.a.), costituiscono un insieme di argomenti che ne condizionano pesantemente la vita e, soprattutto, le prospettive future.
L’ANDMI intende, pertanto, collaborare alla costruzione di una specifica “politica di sviluppo del comparto” che, però, necessita innanzitutto di disporre di dati e di informazioni utili per dimensionarlo e per conoscere caratteristiche, funzioni, disfunzioni e tendenze.
Solo conoscendo la realtà sarà possibile individuare linee direttrici di sviluppo nell’interesse della collettività, con particolare riferimento ai produttori ed ai consumatori e a quanti vi operano.
Quanti sono i Mercati in Italia
In preparazione degli atti per lo svolgimento del Convegno di Bolzano sul tema “Mercati all’ingrosso e centri agroalimentari: criticità e prospettive di sviluppo” l’ANDMI ha censito ben 114 mercati ortofrutticoli oltre ed ha in corso di rilevazione altre decine di mercati ittici, floricoli e delle carni.
Chioggia Ortomercato del Veneto
Questo rilevante numero di strutture presenti sul territorio nazionale da un lato costituisce una anomalia se confrontata con le poche decine di strutture presenti negli altri Paesi Europei (Spagna, Francia, Germania) ma dall’altro lato può costituire un prezioso patrimonio se inteso come strumento (presidio di filiera) per la tutela e la valorizzazione di una prodizione agricola, soprattutto fresca, caratterizzata da una amplissima variabilità di prodotti, di ambienti produttivi e di tecniche culturali, a fronte di una eterogeneità presente nel nostro Paese unica per motivi ambientali, territoriali, storici e culturali; il che giustifica questa eccezionale biodiversità unica al mondo, esistente da secoli.
E tutto ciò genera favorevoli ricadute positive sulla nostra enogastronomia e sul turismo e, in conseguenza, sul nostro commercio anche verso l’esportazione.
A questo proposito ci preme sottolineare il particolare significato dell’accordo ANDMI-GFI Unione Mercati Tedeschi che è stato posto alla base di questo progetto, accordo che potrebbe avere una crescente importanza per contribuire alla promozione del prodotto agroalimentare tipico fresco nazionale, sia in Italia che all’estero. Infatti il sistema GFI dei mercati tedeschi costituisce, da sempre, una grandissima struttura di “domanda” e di assorbimento dei prodotti tipici freschi italiani per il consumo loro interno e per una successiva riesportazione verso altri Paesi del nord e dell’est europeo.
Ruolo e importanza del comparto mercati all’ingrosso – mercati al dettaglio
Premesso che i servizi di mercato rientrano fra i servizi pubblici degli enti locali, è doveroso sottolineare che oltre alle storiche funzioni di regolare approvvigionamento della città, del controllo igienico-sanitario e di qualità e di origine del prodotto, oltre che della trasparente formazione del prezzo, queste strutture e questi servizi svolgono una funzione strategica per la tutela, la valorizzazione, la promozione delle produzioni tipiche del territorio. Tema questo di rilevante importanza per il nostro Paese grazie ad una biodiversità unica al mondo.
Tali servizi sono utili anche per il consumatore – italiano e straniero – in quanto può conoscere maggiormente le nostre produzioni tipiche soprattutto fresche.
Di recente poi si vanno studiando possibili ulteriori utilizzazioni di tali strutture in funzione di una logistica più rispettosa per l’ambiente che vede nel mercato all’ingrosso la piattaforma logistica (hub) utile per la partenza dei mezzi ecologici ecocity (a motore a gas o elettrico) che percorrono l’”ultimo miglio” verso il centro urbano per consentire il regolare, ma ecologico, approvvigionamento di prodotti agroalimentari soprattutto freschi.
Scopo del progetto: istituzione dell’Osservatorio dei mercati
L’ANDMI propone pertanto di costruire uno specifico “Osservatorio per i mercati all’ingrosso e al dettaglio”.
L’Osservatorio ha le seguenti funzioni:
- anagrafe dei mercati e dei centri agroalimentari all’ingrosso con le loro caratteristiche: ubicazione, strutture, gestione, servizi, ecc.,
- anagrafe dei mercati rionali al dettaglio: ubicazione, strutture, gestione, servizi, ecc.,
- indagini periodiche circa l’andamento dell’attività in queste strutture,
- indagini periodiche circa il “peso” di questo canale nei riguardi del flusso distributivo dei prodotti agroalimentari in generale,
- studi ed elaborazioni su specifici prodotti nelle diverse aree nazionali,
- promozione di iniziative utili per la costante e permanente innovazione del comparto con particolare riguardo all’applicazione delle moderne tecnologie informatiche e telematiche, come l’e-commerce, e in materia di rispetto ambientale come la logistica (attraverso progetti ecocity) e, più in generale per il rispetto ambientale (gestione dei rifiuti).
Osservatorio dinamico MAA 4.0
In occasione del Convegno internazionale di Bolzano del 2004 “I Mercati di 3° generazione fra globalizzazione e valorizzazione del territorio” venne esposto per la prima volta in Italia il concetto di “mercati di 3° generazione” che il ricercatore francese Raul Green aveva presentato l’anno precedente al Congresso dell’Unione Mondiale dei Mercati (WUWM).
Sono trascorsi 15 anni e nel frattempo le tecnologie logistiche e telematiche sono molto cambiate e così anche le strategie di vendita e, soprattutto, sono variati i consumi.
ANDMI, con la collaborazione di GFI, intende stimolare un grande processo innovativo nei mercati italiani, che abbiano denominato progetto MAA 4.0 e nel contempo riteniamo utile monitorare lo sviluppo di tale processo tramite uno specifico Osservatorio dinamico denominato Osservatorio MAA 4.0.