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Massimo Torchio
, Direttore Mercato Ortofrutticolo alla produzione del ROERO

Nel grande mondo dei mercati, composto da strutture molto diverse nelle dimensioni, nella quantità di merce commercializzata, nella tipologia di operatori, e, di conseguenza, nell’importanza sociale e politica, un ruolo molto particolare è quello ricoperto dai mercati alla produzione.

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Questi ultimi, utilizzando criteri di valutazione tipici di un certo pensiero economico e finanziario, potrebbero essere considerate realtà marginali, incapaci di smuovere un interesse collettivo volto a preservarne l’identità e la stessa esistenza.
Tuttavia utilizzare gli stessi criteri di valutazione per guardare a realtà come Milano, Roma, Torino e al Roero, mercato di cui mi onoro di essere il Direttore, è profondamente sbagliato.
Il “mio “ mercato, perché in un mercato alla produzione il processo di identificazione raggiunge l’apice, ha una superficie di 32000 metri quadrati, movimenta annualmente la merce che viene commercializzata da un singolo medio operatore di un grande mercato, ha un solo dipendente più qualche collaborazione, non sposta voti e non distribuisce cariche desiderate.

Quindi che senso ha un piccolo mercato come quello del Roero?
Il mercato del Roero è importante!

E’ importante per le circa 400 piccole aziende agricole che lo frequentano, per gli ambulanti, i ristoratori, per un sistema turistico basato sull’enogastronomia, per le migliaia di cittadini che accedono alle platee per acquistare i prodotti dalle mani di chi li ha coltivati.

La presenza viva di queste aziende consente di proteggere il territorio, evitando la monocoltura viticola e corilicola, permette ai giovani di fermarsi e preservare quella terra che hanno preso in prestito dai propri figli (perchè non è sufficiente ereditarla dai propri genitori), conserva prodotti unici che altrimenti sarebbero spazzati via da logiche distorte e, non ultimo, consente di sostenere l’economia locale.
Ogni mercato alla produzione è un baluardo, quando viene meno un territorio viene indebolito nella sua economia e nella sua storia.
I mercati alla produzione, proprio per la loro dimensione e la loro struttura, sono però fragili, ed hanno bisogno di dare vita a servizi innovativi, necessitano di formazione  e di attenzione.

La nascita dell’Osservatorio rappresenta per i piccoli mercati una grande opportunità di fare rete con analoghe strutture, di mettere a disposizione le proprie esperienze e condividere quelle soluzioni estemporanee necessarie per gestire questa tipologia di realtà.
In un mondo che spesso soffre di iperinformazione, sembra infatti surreale che non si conosca esattamente il numero di mercati attivi, men che meno ovviamente i servizi che questi propongono.
L’Osservatorio avrà tra i suoi primi compiti proprio l’analisi della situazione esistente e la catalogazione dei mercati, sarà un lavoro essenziale in particolar modo per i mercati alla produzione, i quali, per i motivi sopraelencati, sfuggono facilmente ai radar.
Il mercato del Roero crede nell’Osservatorio come strumento essenziale al servizio non solo dei mercati, ma dell’intero comparto agroalimentare italiano e darà il proprio contributo per la sua crescita.