frutta verdura ingr-carni slid-pesci fiori

marco sibaniMarco Sibani

Il 15 novembre scorso, alla presenza del Presidente del Consiglio, di quattro ministri, di numerose autorità e di migliaia di persone è stato inaugurato il “parco alimentare più grande del mondo”.

Che cos’è?
FICO (Fabbrica Italiana Contadina) è un parco tematico dedicato al cibo e alla biodiversità.
E’ un luogo di grande attrazione avente lo scopo di far conoscere (soprattutto ai giovani ma non solo) le meraviglie della produzione agroalimentare italiana di qualità. L’Italia, che si vanta di avere la più grande biodiversità al mondo, qui la mette in mostra e, soprattutto, ne diffonde la conoscenza, la cultura e la promuove.

Non è un semplice “centro commerciale” per la vendita, ma anche un posto per gustare queste prelibatezze uniche al mondo.
Non è un semplice luogo per comprare o gustare ma anche un posto “per vedere” come si producono: c’è il laboratorio per le mozzarelle (con annesso allevamento), il pastificio, la coltivazione dei tartufi, il birrificio,,,,,
Ed è anche divertimento educativo: aule di studio, visite guidate e corsi pratici, 6 giostre didattiche dedicate al fuoco, alla terra, al mare, agli animali, alla bottiglia e al futuro, e poi minigolf, beach volley, spiaggia…

I numeri
Una superficie di 10 ettari dei quali 8 coperti, 2 ettari di campi e stalle con più di 200 animali e 2000 cultivar, 150 imprese insediate, 40 laboratori di produzione, 50 punti di ristoro, un centro congressi da 1000 posti, una libreria.

La logistica
E’ collegato con la stazione centrale con una linea di bus e fra qualche anno, grazie al peaple mover, sarà rapidamente unito anche con l’aeroporto. Per muoversi all’interno è possibile utilizzare speciali biciclette a tre ruote (le due davanti sorreggono il cesto per contenere la spesa) mentre l’anello esterno è servito da un trenino Frecciarossa.
La spesa effettuata può essere spedita a casa propria o ad altra destinazione grazie alla presenza delle poste italiane.

Come à nata l’dea?
Cinque anni fa il Caab mercato ortofrutticolo manifestava - a 12 anni dal trasferimento nella nuova moderna sede ottenuta grazie al finanziamenti del Piano nazionale dei mercati (legge 41/86) – una notevole criticità: l’attività si era pressoché dimezzata e gli spazi risultavano eccessivi. Il Presidente Segré e il Direttore Bonfiglioli ebbero l’idea di coinvolgere Oscar Farinetti e le Coop per fare ”una cosa nuova” sulla scia dell’Expo di Milano ma tesa a promuovere, a livello mondiale, l’agroalimentare italiano sfruttando l’invidiabile posizione geografica di Bologna: centro nodale d’importanti infrastrutture logistiche viarie come la rete ferroviaria ed autostradale e l’aeroporto internazionale.

Chi ha investito in questa idea?
Il Comune di Bologna ha conferito l’immobile del CAAB e con Eataly e Coop ha creato una società che ha richiamato altri capitali per un investimento di oltre ottanta milioni unicamente da parte di privati.
Sono bastati 5 anni per realizzare questa grandiosa idea: singolare realtà che oggi si può visitare, e soprattutto “vivere”, come esperienza inimitabile.

La Fondazione FICO
A fianco di FICO Eataly Word è stata costituita la Fondazione FICO per l’educazione alimentare e alla sostenibilità e al rispetto ambientale, palestra di educazione sensoriale al cibo e alla biodiversità, che opera in collaborazione con le Università di Bologna e di Trento, Suor Orsola Benincasa, Scienze gastronomiche di Pollenzo e il Future Food Instutute.

P.S.
Una sera di 5 anni fa a casa di Armando Cessari il nuovo Direttore di CAAB Alessandro Bonfiglioli mi chiese se era possibile concentrare il mercato nelle tettoie di carico liberando la maggior parte dell’area. Risposi che gli operatori non solo avrebbero avuto il vantaggio di spendere meno per i canoni di concessione ma, soprattutto, potevano finalmente disporre, almeno buona parte di loro, delle famose banchine di carico e scarico (il mercato era stato realizzato tutto “in piano”). Ma non potevo immaginare “quello che bolliva in pentola”.