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11 01Stefano Zocca

BILANCIO DELLA SUA ATTUAZIONE
I produttori di frutta e verdura europea, occorre sottolineare, sono stati a lungo in contatto diretto con un mercato globalizzato e sempre più competitivo. Essi devono affrontare temibili concorrenti che beneficiano di numerosi vantaggi economici, sociali e ambientali. L'Unione europea è il più grande importatore di ortofrutta e la sua bilancia commerciale rimane fortemente sbilanciata.

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La grande sfida per i produttori risiede nella loro competitività e nell'equilibrio di potere con la grande distribuzione organizzata. L'OCM rappresenta per loro un potente strumento per il progresso tecnologico, economico e commerciale che li sostiene nei loro sforzi per rafforzare la loro posizione economica e commerciale, il loro adattamento alla domanda dei mercati internazionali e la sostenibilità ambientale della loro produzione.
Questo Libro bianco fornisce una valutazione positiva dell’OCM non solo per i produttori, ma per l'intero settore. Infatti, è attraverso l'azione collettiva delle organizzazioni di produttori e delle loro associazioni che queste sfide possono e potranno essere superate

L'organizzazione di produttori, la chiave di volta dell'OCM
Il concetto di organizzazioni di produttori è sorto della constatazione del grande squilibrio che perdura nei rapporti di forza tra la produzione, ancora troppo atomizzata, e la catena di distribuzione, al contrario molto organizzata. L'obiettivo primario dell'OCM ortofrutta è quello di sviluppare e sostenere la creazione di organizzazioni di produttori per contribuire al riequilibrio del rapporto di forze tra produzione e distribuzione. Per questo motivo, l’organizzazione di produttori sono anzitutto un operatore economico, e l'OCM una politica orientata verso il mercato.

Quali sono le caratteristiche di una OP?

  • È una persona giuridica.
  • È costituita interamente dai produttori membri o da una maggioranza di essi secondo i paesi.
  • Sono i produttori che detengono il potere decisionale, senza che nessuno possa beneficiare di una posizione dominante sia direttamente che indirettamente.
  • Deve avere una portata economica sufficiente per avere un impatto sul mercato (fissata dagli Stati membri).
  • La sua prima missione è di organizzare l'immissione sul mercato della produzione dei propri membri.
  • Per realizzare questa missione, essa deve conoscere la produzione dei suoi membri (sia quella previsionale che quella reale e se necessario anche quella stoccata).
  • Mette a loro disposizione i mezzi adeguati di selezione qualitativa, stoccaggio, preparazione e confezionamento.
  • Deve orientare le produzioni in quantità ed in qualità per rispondere alla richiesta dei mercati.
  • Deve disporre dei mezzi umani adeguati per realizzare le sue missioni e mantenere una contabilità.
  • Deve in particolare garantire una consulenza tecnica ai propri membri, in particolare sugli aspetti ambientali (il riconoscimento è eco-condizionato).

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LE PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO
Concentrare ulteriormente l'offerta
L'organizzazione economica della produzione si è strutturata nel corso degli anni, ma ha ancora molti limiti. In particolare, il suo potere di negoziazione resta troppo debole nei confronti della concorrenza internazionale alla quale si trova confrontata. Le OP devono mantenere e rafforzare il dialogo con la grande distribuzione organizzata, ma per fare ciò devono continuare ad innovare in tutti i settori (offerta varietale, presentazione dei prodotti, ecc.) e mettere maggiormente l'accento sui vantaggi in salute e le specificità dei territori. I raggruppamenti devono continuare a svilupparsi per concentrare meglio l'offerta (fusioni, AOP nazionali e transnazionali, filiali commerciali, ecc.).

  • Sostenere meglio il processo di concentrazione dell'offerta mediante l'introduzione di un sistema d'aiuto graduale al PO in funzione del livello di servizi (es: internazionalizzazione, gestione dei rischi) e d'integrazione commerciale apportati dalle OP (possibilità di fissare la percentuale di aiuto finanziario al 2,5% per le OP che garantiscono soltanto servizi tecnici ed ambientali e fino al 6,5% per le OP che offrono più servizi come le AOP commerciali).
  • Le AOP svolgono un ruolo centrale nel processo di concentrazione dell'offerta: favorire la possibilità di innalzare il sostegno europeo a livello dell'AOP e non dell’ OP, rafforzare del ruolo delle AOP, semplificazione delle pratiche amministrative, elemento che suppone una migliore definizione del ruolo e delle responsabilità degli Stati membri. Gli Stati membri possono definire una strategia che permette di chiarire il ruolo delle AOP negli accordi di partenariati.
  • È importante avere un riconoscimento chiaro del ruolo strategico delle AOP come poli di raggruppamento per la crescita del settore e quindi la possibilità di presentare un programma operativo unitario.
  • Il riconoscimento, l'amministrazione ed il controllo delle AOP transnazionali devono essere garantiti direttamente dalla Commissione europea per diminuire i freni amministrativi e finanziari.

Un aiuto specifico per lo sviluppo delle produzioni biologiche

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L’evoluzione del prodotto “biologico” ha avuto negli ultimi anni un’espansione considerevole sia in termini di superfici aziendali coinvolte che d’interesse d’acquisto da parte dei consumatori. Il trend positivo, con tassi di crescita diversi, si estende in tutti gli Stati membri dell’Unione. Oltre che per i risvolti sociali propri del sistema di coltivazione, lo sviluppo del “biologico” rappresenta una valida opportunità di diversificazione commerciale, di valorizzazione dei prodotti e di reddito per le aziende agricole associate.
Le OP, nei loro programmi operativi, sono chiamate a perseguire obiettivi ambientali precisi quali la salvaguardia, la tutela e il miglioramento della qualità dell’ambiente, la protezione della biodiversità e la salute umana, l’utilizzo accorto e razionale delle risorse naturali, in particolare dell’acqua e del suolo. In questi obiettivi lo sviluppo della produzione biologica trova l’opportuno collocamento ma, al momento, rappresenta ancora un’opportunità parzialmente espressa. L’attuale normativa dell’OCM ortofrutta già prevede un aiuto comunitario al 60% per azioni rivolte all’agricoltura biologica (v. Regolamento UE n. 1308/2013 articolo 34 comma 3 lettera c) ma sempre nel limite delle risorse del fondo di esercizio determinate sul 4,1% del valore della produzione commercializzata. Questo fatto rappresenta l’elemento penalizzante lo sviluppo all’interno dei programmi operativi. Per questo motivo, un aumento effettivo dell’aiuto comunitario a favore della produzione biologica - sul modello di quanto previsto per le misure di prevenzione e gestione delle crisi - dello 0,1% del valore della produzione commercializzata per attuare azioni dedicate all’informazione e alla comunicazione verso il consumatore nonché azioni di ricerca e sperimentazione tutte finalizzate ad aumentare la quota di valore aggiunto per il settore primario e alla riduzione della variabilità dei risultati economici aziendali, sarebbe fortemente auspicabile.

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