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Dott. Agr. Angelo Angelica

La SWOT si può definire come una matrice costituita da due righe e due colonne, in cui vengono analizzati i fattori interni ed i fattori esterni che possono avere un impatto positivo o negativo dell’attività in esame. Le informazioni e i dati inseriti nella SWOT derivano da interviste di profondità ottenute grazie alla collaborazione di operatori interni dei mercati all’ingrosso quali commissionari grossisti e attori esterni dei mercati, che hanno reso possibile l’analisi dettagliata della realtà delle strutture mercatali italiane. La suddetta analisi prende in considerazione quattro parametri: punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce.

 

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Figura 1 Matrice SWOT

Per condurre un’analisi SWOT, in primo luogo, è necessario definire l’obiettivo dell’indagine. Nel caso in esame, l’obiettivo è individuare quali possano essere le dinamiche future che potrebbero migliorare la funzionalità dei mercati annonari.

Dalla ricerca si evince che i principali punti di forza delle strutture mercatali sono: collocazione in prossimità delle città, conoscenza del prodotto trattato dai grossisti, tempistiche di assorbimento e vendita della merce, tracciabilità e localismo e determinazione del prezzo.

I punti di debolezza si focalizzano in: carenza di visione imprenditoriale, immagine debole delle strutture all’interno della filiera, ridotta gamma merceologica, eccessiva frammentazione delle strutture e orario notturno di lavoro.

Le opportunità da sfruttare per le strutture mercatali per migliorare la condizione attuale potrebbero essere: e-commerce, qualità merceologica, garanzia di tracciabilità e nuove soluzioni logistiche.

Le minacce derivano: dalle strategie della GDO, dal crescente numero di grossisti fuori mercato, dai livelli di standardizzazione e dai processi di internalizzazione delle aziende produttrici.

Come precedentemente suddetto l’obiettivo dell’analisi approfondita dei mercati, implementata attraverso le variabili collocate all’interno dei quattro quadranti che compongono la matrice SWOT, è stato di evincere quelle che sono le strategie da attuare per rilanciare il comparto dei centri agroalimentari all’ingrosso. I mercati all'ingrosso hanno sofferto di un ruolo in deciso declino nella filiera agroalimentare, tuttavia, la loro funzione di base, cioè approvvigionare ambulanti e piccoli venditori di mercati rionali, Ho.Re.Ca e dettaglianti dei centri urbani non è scomparsa.

Analizzando le problematiche dei mercati ortofrutticoli all’ingrosso e le dinamiche che si sono consolidate nella filiera agroalimentare, risulta evidente la necessità per queste strutture di innovarsi e mettersi in linea con gli altri attori della filiera. Per poter migliorare la realtà dei Centri Agroalimentari serve una visione nuova per supportare sia un necessario aggiornamento professionale dei grossisti, che una decisa variazione delle dinamiche dei sistemi mercatali.

I mercati dovrebbero mirare ad un ricambio generazionale che è di vitale importanza per il futuro dei mercati. La difficoltà del ricambio generazionale risiede soprattutto nelle dinamiche lavorative (orario notturno) e si è persa gran parte dell’attrattività remunerativa di un tempo. L’apertura notturna, ad oggi, non genera i medesimi vantaggi manifestati nel secolo scorso, anzi potrebbe incrementare la tendenza negativa che stanno vivendo i mercati. Secondo alcuni operatori, un mercato con apertura diurna avrebbe le potenzialità di attrarre operatori commerciali diversi, trasformandosi in un Centro Agroalimentare con un’ampia variazione della gamma merceologica e dei servizi, come previsto nel piano mercati del 1986. Sarebbe opportuno realizzare delle apposite aree destinate allo stoccaggio dei prodotti ortofrutticoli per garantirne la shelf-life, ossia la vita del prodotto nel post-raccolta, tramite dei processi di conservazione come la catena del freddo. La logistica all’interno dei mercati è fondamentale e si potrebbe mirare ad un’adeguata collocazione all’interno delle strutture mercatali di piattaforme destinate alla fornitura per la distribuzione moderna. I mercati dovrebbero svolgere la mansione, non solo di centri di vendita, ma essere indispensabili per la tutela della qualità del prodotto, offrendo delle garanzie al consumatore, collaborando per la salvaguardia della salute e la tutela del consumatore, cercando di favorire delle produzioni locali aventi marchio di qualità. Pertanto, il mercato ortofrutticolo all’ingrosso rappresenta un hub importante per la sicurezza alimentare dei prodotti. Oltre alla ristrutturazione delle strutture mercatali bisogna innovare e digitalizzare le aziende poiché la nuova frontiera delle vendite dell’ortofrutta si basa sull’e-commerce, che velocizza le pratiche commerciali.

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Figura 2 Sfide per rilanciare i mercati

Gli ultimi mesi caratterizzati dalla drammaticità della pandemia da Coronavirus ha cambiato anche le abitudini dei consumatori ed è stata messa in risalto l’importanza dell’e-commerce ed anche l’importanza dei mercati all’ingrosso ortofrutticoli per l’intero settore agroalimentare.

La crisi da Coronavirus ha, dunque, valorizzato l’importanza dei mercati all’ingrosso che, soprattutto per l’ortofrutta, hanno rivestito un ruolo cardine in quanto hanno supportato l’offerta dell’intero paese, evitando il collasso del sistema distributivo italiano, fungendo da rete di salvataggio e anello di congiunzione tra la produzione e la distribuzione. in questa situazione i mercati hanno mostrato la loro potenzialità attraverso una fornitura sicura e costante, sia dei grandi punti vendita della GDO che dei negozi di prossimità, mantenendo una certa stabilità dei listini. In questa situazione di crisi sanitaria i mercati all’ingrosso si sono scontrati con tutti i loro limiti strutturali ed organizzativi ma hanno, anche, dimostrato di poter essere credibili e affidabili per l’intera filiera agroalimentare.