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Leggiamo su Italiafruit news del 2 maggio scorso che la Regione Lombardia intende presentare in Consiglio regionale un progetto di legge sulla semplificazione amministrativa che contiene, fra l’altro, il superamento della clausola, relativa alla istituzione dei mercati all’ingrosso, della presenza di almeno due terzi del capitale societario da parte delle componenti pubbliche.

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In tal modo si favorirebbe l’estensione della presenza delle componenti private le quali potrebbero garantire una maggiore efficienza gestionale oltre che una più attiva partecipazione ai rischi di impresa. Anche se le motivazioni possono essere in parte condivisibili, pare opportuno sottolineare l’importanza della presenza delle componenti pubbliche, anche se in forma minoritaria, al fine di garantire la corretta applicazione delle norme legislative e regolamentari a tutela soprattutto dei consumatori e per la doverosa salvaguardia degli interessi pubblici generali all’interno delle strutture mercantali. 

Come è noto nel mercato agroalimentare all’ingrosso opera una pluralità di operatori commerciali che trattano prodotti alimentari soprattutto freschi; da qui la necessità di garantire la trasparente formazione del prezzo in condizioni di reale libera concorrenza oltre che del rispetto delle norme igienico-sanitarie e di qualità. Ed inoltre occorre che venga mantenuto il regolare equilibrio fra le diverse componenti, pubbliche e private, operanti all’interno del mercato, riconoscendo ad ognuno il proprio ruolo, con particolare riguardo alle imprese che producono o trattano le produzioni tipiche fresche locali. Non solo. Occorre vigilare attentamente al fine di evitare rischi di inquinamenti malavitosi sia nell’attività commerciale che nel riciclaggio di denaro sporco.

Ma in questo momento di diffusa crisi dei mercati all’ingrosso e, più in generale, del dettaglio tradizionale, occorre tener conto della fortissima concorrenza esercitata dalla GDO che potrebbe approfittare di questa possibilità per entrare nella gestione dei mercati con il rischio di esercitare pesanti condizionamenti nel funzionamento del mercato.

Occorre tener presente che i mercati agroalimentari all’ingrosso svolgono una importante funzione di valorizzazione e tutela delle produzioni locali, soprattutto fresche, con conseguente difesa dell’economia dei relativi territori di origine. Da ultimo ci preme sottolineare che iniziative legislative regionali, pur consentite, dovrebbero fare riferimento ad una quadro normativo nazionale.

E ciò, ripetiamo, soprattutto in questo momento di crisi dei mercati che sono chiamati ad operare una profonda innovazione tecnologica, organizzativa, ma soprattutto, culturale.