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Intervista a Luca Granata, Direttore Generale Opera s.c.a.

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Una breve presentazione della sua cooperativa.
Il Consorzio Opera Sca è l’unica grande organizzazione di frutticoltori italiani specializzata esclusivamente sulla pera. I soci del Consorzio sono 18 tra le principali aziende italiane del settore e rappresentano circa 1.000 produttori di pere, che coltivano circa 7.000 HA a pero – il 90% in Emilia Romagna ed il 10% tra Veneto e altre regioni - raccogliendo ogni anno circa 200.000 tons di pere, cioè oltre il 25% della produzione nazionale, di cui. Opera dispone di più di 15 diverse varietà di pere – al 100% coltivate in Italia - in grado di rifornire il Mercato durante tutto l’anno ed esporta circa il 30% della produzione in più di 30 Nazioni diverse. L’Italia tuttavia è e continuerà ad essere il principale Mercato di Opera ed è per questo che il Consorzio ha avviato nel 2016 proprio in Italia la prima importante campagna di comunicazione attraverso i mass-media allo scopo di generare domanda di pere a livello di consumatore sul Mercato nazionale. I consumi di pere in Italia hanno subito reagito positivamente a tale iniziativa, crescendo dalle 310.000 tons del 2014 a 400.000 tons nel 2017. Opera è inoltre fortemente impegnata nello sviluppo di nuove varietà di pere (ndr: sono 14 quelle attualmente in fase di test) e nel miglioramento continuo delle tecniche di conservazione e delle caratteristiche organolettiche dei frutti.

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Quali rapporti ha la sua cooperativa con i mercati all’ingrosso italiani ed esteri e come prevede il loro sviluppo futuro ?
Opera è presente in tutti i Centri Agroalimentari italiani ed ha il privilegio di rifornire centinaia di Operatori attivi in tali centri. Di particolare rilevanza per il Consorzio Opera è il network degli ARTISTI: si tratta di circa 200 aziende commerciali che operano dai principali CAA in tutte le regioni italiane alle quali il Consorzio ha affidato l’esclusiva della commercializzazione delle pere a marchio Opera nel segmento dei Dettaglianti ortofrutticoli. I CAA italiani sono dunque - nei fatti e non solo a parole - un canale distributivo strategico per Opera, nel quale quindi il Consorzio continuerà ad investire importanti risorse umane ed economiche anche negli anni futuri. Opera intrattiene inoltre interessanti rapporti commerciali anche con operatori dei Mercati all’ingrosso in diverse altre nazioni (Francia, Germania, Romania, Grecia, Spagna etc etc).

3) Quali interventi (gestionali, strutturali, commerciali) sarebbero necessari per rendere i mercati all’ingrosso competitivi nella futura filiera distributiva italiana ? 
Pur nella consapevolezza che sono gli Operatori dei CAA gli unici ad essere veramente competenti nel definire eventuali strategie e tattiche per lo sviluppo futuro, dal nostro punto di vista di orgogliosi fornitori di tali Operatori, che consideriamo partner strategici fondamentali e che speriamo di avere il privilegio di continuare a servire sempre di più e sempre meglio in futuro, ci permettiamo di fornire alcuni spunti di riflessione in merito ad opportunità potenziali:

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  • sviluppo di una maggiore unità di intenti e di una maggiore collaborazione tra gli Operatori dei CAA: crediamo che ciò potrebbe essere la priorità perché sarebbe utile per tutti. Noi di Opera riteniamo che il principale limite strutturale dell’Agricoltura italiana sia rappresentato dalla frammentazione dell’Offerta e dalla conseguente deleteria concorrenza tra Operatori della stessa categoria – produttori o distributori che siano. A noi quindi piacerebbe vedere i CAA diventare vere e proprio “Centrali del Fresco” a livello provinciale, rilevanti per tutta la Comunità, gestiti come aziende uniche, con tutti gli Operatori in società tra di loro, con una gestione unica di logistica, credito, contabilità, acquisti, vendite etc etc;
  • sviluppo nei CAA di nuove attività: nell’ambito di una gestione unitaria potrebbe rientrare la creazione di business units specializzate nel servizio alle diverse tipologie di Clienti (Grande distribuzione, Dettaglianti, HORECA, Famiglie etc etc); lo sviluppo di progetti innovativi per il settore OrtoFrutticolo (es.: negozi in franchising specializzati nella vendita al dettaglio di ortofrutta) e/o di nuovi servizi (es.: produzione e distribuzione di fresh-cut; ampliamento dell’ Offerta a nuovi prodotti a base di frutta, introduzione di nuove confezioni; vendite on-line e consegna a domicilio etc etc);
  • revisione del posizionamento percepito dei CAA: come ultimo piccolo aspetto ci piacerebbe vedere una maggiore attenzione anche al posizionamento del settore dei CAA nella mente di tutti gli stakeholders del Mercato e della Società. Per esempio, parlare di “Normal Trade” o di “Mercati all’ingrosso” o di “Distribuzione Tradizionale” a nostro avviso è riduttivo rispetto alla realtà dei CAA, che è invece costituita da aziende che hanno pieno titolo per qualificarsi come “Specialisti” o “Distributori professionali” di prodotti orto-frutticoli. Sfidare lo status quo è sempre difficile e talvolta pericoloso, però spesso è l’unica via per crescere.

“Se lo puoi sognare, forse lo puoi fare” scriveva Walt Disney tanti anni fa….

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