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Cristiano Riciputi

Creare opportunità concrete di sviluppo per un territorio, sfruttando le possibilità date dal Distretto del Cibo. In Piemonte, il Mercato ortofrutticolo del Roero (in provincia di Cuneo) sta ragionando in quest'ottica per valorizzare non solo i prodotti locali, ma tutto il territorio. 

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"Si è concluso nei giorni scorsi - spiega Massimo Torchio, direttore del Mercato ortofrutticolo del Roero - il ciclo dei tre incontri di animazione territoriale, ai fini di raccogliere le esigenze delle aziende locali per la redazione del dossier di candidatura del "Distretto del Cibo del Roero". Tali incontri hanno visto una folta partecipazione del tessuto imprenditoriale locale, non solo agricolo, e delle rappresentanze istituzionali (Comuni ed Ente Turismo) e associative (con la partecipazione di tutte le associazioni di categoria agricole attive sul territorio e delle due Confcommercio locali)". 

L'Osservatorio Mercati Agroalimentari 4.0, costituito nel settembre 2020 da Andmi e che vede fra i propri associati il Mercato alla produzione del Roero, vede in questa iniziativa un valido esempio per dare una nuova importante funzione ai mercati: quella di promuovere la produzione tipica del territorio, in stretta collaborazione con tutte le componenti interessate.

"L'idea del Distretto del Cibo del Roero - continua il direttore - nasce dalla volontà di creare opportunità concrete di sviluppo per un territorio che presenta caratteristiche uniche di biodiversità, soprattutto in un contesto, come quello del Basso Piemonte, che osserva criticità connesse ad approcci monoculturali. Il Roero, localizzato tra le Langhe, il Monferrato e il Torinese, è un areale unitario composto da 24 Comuni dalla fortissima vocazione agricola, in cui ancora oggi sono attive molteplici filiere: ortofrutta, vitivinicolo, corilicolo e miele su tutte, più numerose altre". 

Per questo motivo, il Distretto del Cibo intende diventare uno strumento di sostegno alle aziende e al territorio nel suo complesso, avendo chiaro il concetto di sostenibilità di questo sviluppo: una sostenibilità che sia ambientale, economica e sociale, per garantire un'adeguata remunerazione all'attività degli imprenditori agricoli affinché possano continuare a operare sul territorio e non lo abbandonino. 

"In questo contesto - prosegue Torchio - il Mercato Ortofrutticolo del Roero, realtà storica del territorio, intende porsi al servizio delle aziende locali per offrire strumenti cui le aziende singole, spesso di dimensione estremamente ridotta, non potrebbero avere accesso in autonomia. In un'ottica di sviluppo "dal basso", questi interventi, così come in generale le linee di indirizzo del Distretto, non sono già state individuate a tavolino da pochi soggetti incaricati, ma verranno sviluppate di concerto con il territorio attraverso un'attività di progettazione partecipata che sta coinvolgendo tutti gli stakeholder locali".

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Nel corso degli incontri appena conclusi e grazie alla collaborazione dei Comuni, delle Associazioni di Categoria e del Mercato ortofrutticolo del Roero, le aziende partecipanti hanno ricevuto un questionario in cui evidenziare i propri fabbisogni e per esprimere le linee di sviluppo che ritengono prioritarie per il Roero. L'attività di raccolta dei fabbisogni continuerà per tutto il mese di giugno, per poi procedere, proprio sulla base delle informazioni così raccolte, alla predisposizione del dossier di candidatura, da presentare in autunno in Regione Piemonte. 

I Distretti del Cibo, istituiti con la legge 205 del 27 dicembre 2017, costituiscono un nuovo modello di sviluppo per l'agroalimentare italiano. Nascono infatti per fornire a livello nazionale ulteriori opportunità e risorse per la crescita e il rilancio sia delle filiere che dei territori nel loro complesso. 

(Fonte: Cristiano Riciputi Fresh Plaza ven 17 giu 2022)