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Pietro Cernigliaro, Presidente ANDMI

In Italia, i Mercati ortofrutticoli all’ingrosso pur rappresentando un importante player nel settore agroalimentare ed un affidabile main contractor nel comparto dei servizi e delle infrastrutture, stanno vivendo un trend negativo. Molteplici sono le cause di tale situazione, una fra tutte, il forte dinamismo della Distribuzione Moderna che oggi rappresenta oltre il 62% delle vendite al dettaglio nel comparto produttivo e commerciale dell’ortofrutta.

Nel Nostro Paese in 10 anni (2007 - 2017) il canale tradizionale è passato dal 50% della quota al 37% il che significa, in quantità, da 4,18 milioni di tonnellate a 2,97 milioni di ton. In Germania dai mercati transita    l'11% dei volumi di ortofrutta, in Gran Bretagna il 15%, nei Paesi Bassi il 20%, in Spagna il 28%, in  Francia il 31% (Scalise, Fresh Plaza 18 sett 2018).

Inoltre in questi Paesi il numero delle strutture mercatali appare assai limitato: dai 16 della Germania ai 22 della Spagna e della Francia.

Secondo un’indagine svolta dalla nostra Organizzazione – l’ANDMI - nel 2017 si contavano in Italia ben 134 mercati ortofrutticoli, 58 mercati ittici, 19 mercati dei fiori e delle piante ornamentali, 11 mercati avicunicoli e delle carni per complessivi 222 strutture. Dei mercati ortofrutticoli all’ingrosso il 69% risulta ancora a gestione diretta comunale, il 19% tramite società mista a maggioranza pubblica (soprattutto comunale) e il 12% a gestione privata da parte delle imprese grossiste.

Questa diffusa e numerosa presenza di mercati all’ingrosso nel nostro Paese ha la sua giustificazione: innanzitutto il riferimento al Municipio: come si evince dai dati precedenti i mercati rientrano fra i servizi pubblici degli enti locali e come tali riconducibili alla grande variabilità dei territori italiani e della loro storia, del loro costume, dell’ambiente produttivo e, soprattutto, a una biodiversità unica al mondo.

Da qui una funzione fondamentale di tanti mercati medio-grandi, medi e piccoli per la tutela e la valorizzazione della produzione tipica locale, soprattutto fresca, in simbiosi con l’economia dei relativi territori di origine.

Questo importante patrimonio, pure visto nella sua logica di una necessaria razionalizzazione futura, va non solo difeso, ma, soprattutto, aiutato a mantenere questa importante funzione soprattutto durante questa fase di transizione verso un sistema di mercati più efficiente, ma sempre articolato e funzionale e in grado intercettare la vastissima gamma di prodotti agroalimentari tipici locali, soprattutto freschi, sia per avviarli al consumo nazionale e per l’esportazione.

A questo proposito appare estremamente importante l’accordo di recente sottoscritto dall’ANDMI con GFI Unione dei mercati Tedeschi, in occasione del Convegno di Bolzano del novembre 2018 alla presenza dell’allora Presidente della Commissione agricoltura UE on. Paolo De Castro e la presentazione del progetto dell’Osservatorio alla Fuit-Logistica di Berlino con la Sottosegretaria Alessandra Pesce.

In effetti una metodologia di coordinamento dei mercati italiani potrebbe validamente interfacciarsi con il sistema GFI Unione dei mercati tedeschi, e costituire una vera potente piattaforma di richiamo di prodotti soprattutto mediterranei italiani e per la ridistribuzione negli altri Paesi del nord e dell’est Europa.

L’Oss. MAA 4.0 ha proprio la funzione prevalente di stimolare l’avvio di processi innovativi soprattutto verso i mercati medio e medio piccoli di “metterli in rete” in modo da favorire la nascita di un “sistema armonico ed integrato di mercati agroalimentari sia all’ingrosso che al dettaglio”

 

In attuazione delle decisioni prese dai partecipanti al Seminario di Bologna dell’ottobre scorso, la riunione dell’Assemblea costituente dell’Osservatorio MAA 4.0 verrà convocata, non appena saranno ultimati i previsti incontri preparatori.