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Di Claudio Mazzini-Responsabile Nazionale di COOP-Italia

(Riportiamo l’articolo pubblicato da Italiafruit News del 18 maggio 2018)

“Senza nascondere le responsabilità che l'intera filiera dell'ortofrutta, a partire dai distributori, ha avuto nel recente passato, quando la ricerca ossessiva del prezzo ha spinto verso l'industrializzazione estrema del settore, Coop Italia ha dato un monito ai propri fornitori, partner fondamentali, chiamati ad interpretare al meglio il cambio del marchio di insegna: da Coop a Coop Origine.

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Durante l'incontro tenutosi a Macfrut con i produttori italiani, il primo gruppo della grande distribuzione nazionale ha infatti focalizzato l'attenzione sulle filiere delle drupacee, dei meloni e dei pomodori, evidenziando che si deve cominciare davvero a ripensare il sistema della frutta estiva dalle sue fondamenta (varietà, calibri, numero di stacchi, raccolta, lavorazione, conservazione) per garantire prodotti di buona qualità, costante nell'arco di tutta la stagione, altrimenti la disaffezione dei clienti diverrà inarrestabile e la catena potrebbe quindi essere costretta a rivedere le proprie logiche di approvvigionamento.

Anche nel 2017, l'annata di massima qualità per la frutta estiva italiana, le categorie con saldo generalmente positivo hanno riportato risultati di vendita isolati, negativi nella rete Coop in termini di volume. Segno di un consumatore insoddisfatto che ha difficoltà a trovare risposte alla domanda di gusto su pesche gialle, susine e pomodori, storicamente capisaldi della vocazione ortofrutticola dell'Italia.

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Per quanto riguarda le pesche, le uniche eccezioni positive sono rappresentate dalle tipologie piatte e da quelle a polpa bianca. "Con le pesche siamo quasi arrivati al fondo del barile - ha evidenziato ai fornitori Claudio Mazzini, responsabile nazionale ortofrutta di Coop Italia - Nel 2017 abbiamo ricevuto sistematicamente lamentele da parte dei consumatori.

Ci stiamo quindi chiedendo quanto sia attuale il calendario consolidato degli areali produttivi. L'evidente inadeguatezza delle zone di produzione storicizzate, come la Romagna e il Piemonte, ci porta a cercare nuovi bacini: le regioni del Sud Italia, tra cui in particolare la Sicilia, hanno una grande opportunità in questo momento".


Anche per le susine, il prodotto che in assoluto ha performato peggio, Coop ha avviato una importante fase di riflessione. "Stiamo valutando - ha aggiunto Mazzini - se penalizzare la consolidata efficienza e ottimizzazione logistica in termini di parco fornitori, provando a individuare qualche piccolo produttore specializzato".

La soluzione suggerita da Mazzini è univoca: raccogliere i frutti al giusto grado di maturazione e solo le varietà che rientrano nei contratti di fornitura, evitare il rovesciamento delle svuota-bins nei magazzini e la frigo-conservazione oltre la fisiologia dei prodotti, assaggiare sempre la merce prima della spedizione. "Se vogliamo recuperare la fiducia del consumatore e le vendite dobbiamo rivedere tutti questi passaggi, altrimenti non se ne esce", ha concluso il responsabile ortofrutta di Coop.”  


CONSIDERAZIONI SULL’ARTICOLO                      

07 image004Dr. Valter Vannucci – Direttore Generale CAAR di Rimini

L’analisi di Coop Italia è davvero chiara e puntuale.

Rende l’idea di una situazione  che il consumatore vive da ormai parecchio tempo : una insoddisfazione verso la “scarsa qualità intrinseca” del prodotto . Un consumatore che ha difficoltà a trovare risposte adeguate alla domanda di gusto

Il ragionamento di Mazzini si sviluppa in quattro punti :

  • L’analisi: il consumatore disaffezionato sempre di più perché acquista prodotti che non soddisfano appieno le sue esigenze
  • La causa : un troppo marcata industrializzazione del comparto produttivo, troppo orientata al prezzo e alla logistica
  • Obiettivo : Garantire prodotti di buona qualità costante nell’arco di tutta la stagione
  • Come fare : ripensare il sistema della produzione -  rivedere tutti i passaggi (della filiera)

E’ davvero incredibile sentire affermazioni così forti che impongono un ripensamento dell’intera filiera.  Ma sono concetti facilmente condivisibili e  importanti e se non si vuole continuare a disaffezionare il consumatore finale

Anche dati recenti sui trend dei consumi (vedi Monitor)  dicono di una certa difficoltà a far crescere i consumi, che oscillano tra stagnazione e qualche piccolo e temporaneo balzo in avanti.

Difficoltà nonostante tutto quello che si è fatto e si sta facendo in termini di assortimento, diversificazione, servizio (che è davvero eccezionale!). Ma evidentemente non basta !

Ripensare le filiera implica tempi lunghi, coinvolgimento proattivo di tutti gli attori (specie a livello produttivo), scelte forti, di cambiamento, e rivedere impostazioni seguite da parecchio tempo !

Anche l’approvvigionamento, cioè il parco fornitori è  un tema che va preso in seria considerazione : l’idea di un “produttore” specializzato, significa che difficilmente l’alta qualità può essere realizzata da realtà produttive con  grandi estensioni di terreni agricoli e  volumi produttivi elevati.

Ma ciò che colpisce di più è il livello di dettaglio che contraddistingue le buone pratiche di gestione evidenziate come necessarie a fare la differenza :

l’attenzione nelle diverse fasi di lavorazione : la raccolta nei bins, il rovesciamento, la conservazione in frigo

gli aspetti contrattuali : raccogliere (e direi coltivare) solo i prodotti concordati, individuare qualche piccolo produttore specializzato .

Occorre saper selezionare e scegliere accuratamente i fornitori (produttori) le scelte varietali (fondamentali se si ricerca il gusto), la raccolta, gli stacchi, il grado di maturazione, i calibri;

assaggiare le merce prima di mandarla al punto vendita

Come dire che solo da una attenzione ai  particolari può emergere la qualità !

Il contributo di COOP Italia è di grande valore ed utilità per tutta la filiera; è un giudizio dal quale difficilmente si potrà “scappare” senza pagarne le conseguenze sul piano delle vendite e della fidelizzazione del consumatore.

Ma sono anche indicazioni operative da seguire, e sulle quali meditare, prima che sia troppo tardi !

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