frutta verdura ingr-carni slid-pesci fiori
a cura dello studio legale GIAMPAOLO

Nonostante il susseguirsi negli ultimi decenni di rilevanti riforme (costituzionali ed ordinarie) nel settore dei servizi pubblici locali (fra cui vi è ricompreso l'esercizio dell'attività di mercato all'ingrosso) e nonostante l'invasività della disciplina concorrenziale europea, così come interpretata dalla Corte di Giustizia,

sulla funzione pubblica dei mercati alla luce della recente legge di stabilità
a cura di MARCO SIBANI

La legge di stabilità, strettamente collegata con la spending review, può causare il rapido collassamento del comparto dei mercati all’ingrosso e dei centri agroalimentari italiani.
E ciò a causa di molteplici motivi.
Innanzitutto la scarsa conoscenza, da parte delle istituzioni, delle importantissime funzioni che queste strutture continuano a svolgere.
E ciò, in verità, è da attribuirsi anche ai rappresentanti delle categorie rappresentative del comparto che, specie in questi ultimi anni, non sono riuscite a promuovere una “cultura” del settore oltre che ad evidenziare le molteplici attività di pubblico generale interesse che tale settore è chiamato a sviluppare. 

uno strumento per valorizzare le produzioni agroalimentari 
a cura di Marco Sibani

Il consumatore medio ha una conoscenza limitata dei prodotti e del mercato ed e fortemente condizionato dai grandi mezzi di comunicazione. Passaporto EticoE la pubblicità è sostanzialmente prerogativa di grandi aziende e di marchi che fortemente impattano sull’opinione pubblica. Tuttavia il sistema agroalimentare e costituito per lo più del 95% da Piccole e Medie Imprese (PMI) e anzi, per lo più da Microimprese famigliari, con meno di 10 addetti e fatturati limitati. Queste aziende, che di norma si interfacciano con i mercati Agroalimentari all’Ingrosso, si confrontano con i mercatini, continuando spesso a basare la capacita di vendita sulla reputazione locale e sul contatto diretto col consumatore.

a cura di VALTER VANNUCCI

Nel nostro paese si fanno Fiere da tanti anni. Si è partiti da fiere “locali”, poi regionali, per arrivare a fiere nazionali, e infine le fiere internazionali . . . Quest’anno avremo addirittura due fiere dell’ortofrutta in Italia, una a Milano a maggio (Fruit Innovation all’interno di Expo) e l’altra a settembre a Rimini (Macfrut) 
Certo che oggi ogni fiera che si rispetti non può che essere di livello internazionale :  guardare ai mercati esteri, coinvolgere operatori di altre nazioni, produttori di tutte le parti del mondo, invitare professionisti, esperti, commercianti ed imprenditori provenienti dall’Europa, dall’Asia, dal Nord Africa, delle Americhe, ecc.

Mercati o Centri Agroalimentari?
a cura di MARCO SIBANI

Alla fine degli anni ’50 del secolo scorso il Comune di Bologna decise di diventare la “vetrina” dei servizi pubblici degli enti locali. Fu impostato uno dei primi piani regolatori urbanistici nel quale veniva  tracciata la grande “tangenziale” nel lato nord (con rispetto della collina nella parte a sud) lungo la quale dovevano venire localizzate le grandi infrastrutture che sarebbero state realizzate nei decenni successivi: aeroporto, fiera, centro ingrosso, centro alimentare, interporto.
In questo contesto culturale fortemente innovativo l’AMMO (Azienda municipalizzata mercato ortofrutticolo), a metà degli anni ’60,  decise di affidare ad una commissione di esperti lo studio per la realizzazione del nuovo mercato.