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Pietro Cernigliaro Presidente ANDMI

All’indomani della realizzazione del Piano nazionale dei mercati agroalimentari all’ingrosso - che ha visto l’ammodernamento strutturale, gestionale ed organizzativo dei più importanti mercati italiani – veniva presentato a Bolzano, in occasione di un convegno svoltosi nel novembre 2004, il concetto di mercati di terza generazione come occasione per un rilancio del comparto non solo sotto l’aspetto tecnico-costruttivo ma anche e soprattutto sotto l’aspetto culturale.

Non a caso il tema del convegno era “I mercati di terza generazione fra globalizzazione e valorizzazione del territorio” e riprendeva, per diffonderlo anche nel nostro paese, il concetto presentato l’anno precedente in occasione del Congresso del WUWM (Unione Mondiale dei Mercati) di Lisbona.

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Pietro  Cernigliaro, Presidente ANDMI

E’ con vero piacere che apro questo Convegno che ci è costato un lungo periodo di preparazione, in uno scenario non sempre favorevole,per riunire, qui, tutte le componenti pubbliche e private interessate al comparto dei mercati, al fine di esaminare insieme i punti di criticità  dai quali partire per poi individuare possibili linee direttrici di sviluppo.

Desidero innanzitutto ringraziare le rappresentanze pubbliche per la loro presenza: sono loro i primi destinatari delle possibili linee propositive che emergeranno da questo consesso. Ma sono loro, le istanze pubbliche, a dover dimostrare se saranno consapevoli delle possibili applicazione delle linee di sviluppo e se saranno collaboratrici.

Si sono riuniti a Bolzano nella sala dei convegni le rappresentanze delle componenti pubbliche e private dei mercati agroalimentari all’ingrosso dell’Italia e della Germania per fare il punto sulla situazione e individuare le possibili prospettive di queste strutture.

Dopo aver rilevato che i giornali non sempre si occupano di tale comparto, il moderatore Fabio Savelli,della redazione economica del “Corriere della sera”, ha aperto i lavori.

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Da quanto emerso dalle relazioni e dal dibattitto è possibile estrarre e sintetizzare i seguenti punti essenziali:

  1. occorre innanzitutto promuovere una rivoluzione culturale,indispensabile per una riforma della governance e del management dei mercati: al fine di rendere più efficiente ed innovativa la gestione anche attraverso la separazione dei ruoli fra il pubblico (avente essenzialmente compiti di controllo) e il privato che provvede alla organizzazione dei servizi, organizzazione che deve essere sempre più efficiente ed innovativa;
  2. un particolare ringraziamento a GFI – AssMercTedeschi per avere condiviso questa nostra iniziativa, come inizio di un percorso che vuole essere fortemente innovativo e in sintonia con le loro linee direttrici per un Mercato del futuro basato sul Food-hot-stop, sulla one-stop-shopping e la connessa startup del cibo;
  3. occorre riprendere il concetto di mercati di 3° generazione, peraltro già presentato qui a Bolzano nel 2004 (subito dopo il congresso del WUWM di Lisbona del 2003), concetto che deve necessariamente essere aggiornato per tener conto della mondializzazione dei commerci, delle nuove tecnologie e della fortissima evoluzione sia del sistema distributivo sia dei consumi;
  4. ma occorre tener conto anche della particolarità tutta italiana della eterogeneità: aspetto molto importate per il nostro Paese caratterizzato da una grandissima variabilità di ambienti, di territori, di culture, di consuetudini e da una biodiversità unica al mondo;in un tale contesto produttivo anche i numerosi mercati – di piccola e media dimensione – che esistono nel nostro Paese, possono forse avere in molti casi un futuro, se adeguatamente validi nel fornire servizi ai molti piccoli produttori di questi territori;
  5. in generale può dirsi che i mercati italiani, grandi medi e piccoli, dovranno sempre più evolversi in piattaforme multifunzionali e pluriservizi,e rapportarsi fra loro in un “armonico sistema” come peraltro ci insegnano gli altri Paesi Europei;
  6. tale progetto, che deriva dal concetto dii mercati di terza generazione e che deve essere sempre più aggiornato oltre che adattato al caso italiano, viene denominato Mercati 4.0;
  7. infine, l’insieme di queste problematiche ci porta alla richiesta della immediata costituzione di un Osservatorio di mercati, da realizzarsi in stretta collaborazione fra MIPAAFT, Unioncamere, ANCI e le rappresentanze della filiera agroalimentare, perstimolare la realizzazione di questo progetto culturale fortemente innovativo, monitorarlo e finalizzarlo anche alla diffusione delle conoscenze di questo comparto attraverso studi e pubblicazioni.