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a cura di PIETRO CERNIGLIARO

Siamo in presenza di una crisi economica che lascia intravedere spiragli di luce.
Siamo però, ancora, in presenza di difficoltà, non soltanto commerciali, dell’intero comparto, che manifesta preoccupanti segnali di una perdurante e accesa conflittualità, dagli sbocchi imprevedibili.



Pietro CernigliaroE tutto ciò rallenta inesorabilmente lo sviluppo delle attività dei Mercati all’Ingrosso e dei Centri Agroalimentari, ne riduce il ruolo, compromettendo la funzione pubblica che essi svolgono a danno dell’intero comparto e soprattutto dei consumatori finali.

E’ il momento, questo, per tentare di dare una sterzata attraverso una proposta tesa a superare questa penosa situazione.
L’Andmi invita tutti a sospendere questi conflitti incomprensibili, a mettere in campo un equilibrio, più che mai auspicabile, e uno sforzo che superino gli interessi di questa o quella categoria, riaprendo un clima di dialogo, sereno, che possa aiutare a superare e a ridurre le frizioni in essere.

In questo triste scenario, l’ANDMI, da una posizione di riconosciuta terzietà, confermata dalla scelta politica associativa di produrre e valorizzare, malgrado le difficoltà incontrate, un prezioso lavoro di informazione tecnico-scientifica,nella sua ultima riunione di Giunta ha deciso, all’unanimità,di proporre a tutti, di sedersi attorno a un tavolo di lavoro, per esaminare la possibilità di costituire un soggetto confederativo, super partes, formato inizialmente dai gestori dei mercati, dalla rete di mercati, dagli operatori grossisti, dai direttori dei mercati e centri agroalimentari e anche dai consumatori, in modo da potere ricomporre le tensioni, proponendo una stagione di serio e costruttivo lavoro.



In una fase successiva potrebbero entrare a far parte di questo soggetto anche altre categorie di operatori del settore.
E’ evidente che questa è una idea, ovviamente, aperta ai contributi di ciascuno, ma potrebbe segnare uno storico momento unificante, capace di garantire un autorevole, prestigiosa, rappresentanza al mondo dei mercati, capace di rappresentare una voce unica nei tavoli istituzionali nazionali ed esteri e negli incontri con i nostri partner europei ed internazionali, capace di avviare un processo di effettivo e necessario rilancio del ruolo e della funzione dei mercati all’ingrosso e dei centri agroalimentari.

Potremmo finalmente godere i benefici di una politica nazionale del settore anziché 20 politiche, frammentate, regionali, con naturali vantaggi anche di natura economico-commerciali.

E in fondo crediamo che le recenti dichiarazioni, che condividiamo, del Presidente Di Pisa, quando afferma che è necessario “ricostruire armonia e condividere una strategia ben precisa a beneficio dei Centri Agroalimentari, imprescindibili nel contesto della filiera”, si muovano nella direzione di una auspicata unità e sinergia, essenza della nostra proposta.