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Alessandro Bonfiglioli, direttore generale CAAB

L’Emilia Romagna dei Mercati fa rete puntando a creare una delle realtà mercatali più grandi e organizzate d’Italia. I centri agroalimentari di Bologna, Parma, Rimini e Cesena sono pronti per aggregarsi in un’unica realtà, a partecipazione pubblica, che sarà in grado di sviluppare un fatturato diretto di oltre 20 milioni di euro, un patrimonio di 100 milioni di euro e un fatturato aggregato di 500 milioni di euro, con volumi complessivi che si avvicinano a quelli sviluppati da Roma e Milano, e investimenti per almeno 10 milioni di euro.

La collaborazione i quattro mercati all’ingrosso emiliano romagnoli si è rafforzata lo scorso anno quando la Regione Emilia Romagna ha deciso di uscire dalla propria partecipazione nelle quote dei Mercati all’ingrosso. A quel punto sono iniziate nuove intese per realizzare un’integrazione societaria tra i quattro Mercati, ognuno con le proprie peculiarità. Un progetto sviluppato progressivamente e ormai ad uno stadio molto avanzato, a tal punto che si prevede che la “newco” possa essere operativo già dall’inizio del 2021. In una prima fase l’operazione dovrebbe essere a controllo principalmente pubblico, mentre in un secondo momento potrebbe esserci l’apertura ai privati e con la possibilità di una quotazione in Borsa.

Un’azienda “multi stabilimento”
“L’idea”, spiega Alessandro Bonfiglioli, direttore generale del Caab, Centro agroalimentare di Bologna, “è di realizzare un’azienda multi-stabilimento, di utilizzare in comune dei servizi centrali, dei sistemi informativi, la logistica, l’amministrazione, anche attraverso nuovi processi di digitalizzazione», afferma il manager bolognese. «Tutto quello che serve per la governance dell’azienda può essere utilizzato in maniera congiunta mentre sui singoli Mercati faremo investimenti ulteriori per ammodernarli e creare migliori condizioni per le aziende insediate affinché operino in maniera ancora più efficiente”.
Ancora da definire la forma giuridica che gestirà la strategia dei quattro centri agroalimentari, che rimarranno comunque indipendenti tra loro, ognuno con le proprie peculiarità. Verranno, se necessario, ammodernati o ampliati. È probabile verrà creata una società unica per concretizzare l’aggregazione. “L’obiettivo dell’integrazione”, precisa Bonfiglioli, “è comunque fornire un servizio migliore alle imprese insediate: dai grossisti, ai produttori, alle aziende di servizio e altre”.
“Dal continuo confronto tra le quattro realtà”, aggiunge Bonfiglioli, “è emerso come molte attività è meglio se realizzate assieme. Un fattore rafforzato dalla crisi che ha accelerato questa necessità di fare rete, perché avere dimensioni più ampie è sempre più importante per rimanere competitivi, affrontando uniti la sfida per esempio dei mercati”.

La sfida dell’export parte da Medio Oriente e Cina
E proprio in termini di export e internazionalizzazione, la nuova sinergia porterà a nuovi progetti in Cina e in Medio Oriente, dove la nuova aggregazione dei quattro Mercati, si appoggerà a piattaforme logistiche già presenti in loco ma gestite direttamente per sviluppare nuovi business anche in quelle aree. “Inizieremo con un progetto negli Emirati Arabi a Dubai e in Arabia Saudita, a Jeddah, dove si sta creando un nuovo Mercato”, annuncia Bonfiglioli. “In Cina stiamo portando avanti un piano strategico a Pechino”. Le partnership in Medio Oriente potrebbero concretizzarsi già alla fine dell’anno prossimo, mentre per il progetto cinese ci vorrà un po’ più di tempo.

(Fonte: Emanuele Zanini, Corriere Ortofrutticolo, mer 23 set 2020)