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Marco Sibani,
Segretario generale ANDMI

Nessuno sa’ quanti mercati all’ingrosso esistono in Italia.

Qualche anno addietro l’ANDMI ne censì 114 ortofrutticoli ai quali aggiungere diverse decine di mercati ittici oltre ai mercati dei fiori e delle carni.

La maggior parte gestiti (o meglio “amministrati”) dai Comuni in forma diretta, ma anche mediante società mista a maggioranza pubblica.

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Con l’avvento della Riforma della P.A. (legge Madia) qualche ente coinvolto nella gestione (Camere di commercio, Regione, Comune) ha pensato di disfarsi della partecipazione ponendo in vendita la propria quota, generalmente con scarso successo.

Il che denota non tanto la “non conoscenza” del comparto ma, piuttosto, il pericoloso disinteresse che dimostrano gli enti pubblici nei confronti di questo “servizio pubblico”.

Come è stato detto nei convegni di Bolzano e di Parma l’ente pubblico presente nella gestione dei mercati generalmente non tenta di “governare” ma si limita “a curarne l’aspetto burocratico amministrativo”.

In questa situazione parrebbe opportuno affrontare l’applicazione della legge Madia con maggiore conoscenza del comparto al fine di evitare una drammatica crisi con pericolose ricadute sia sulle economie dei territori produttivi (I mercati svolgono un ruolo importante per la tutela e la valorizzazione delle produzioni locali soprattutto fresche) sia in termini di posti di lavoro sia in riferimento alla “svalutazione” del patrimonio rappresentato dal mercato nel suo complesso.

Non solo. La fortissima evoluzione dei consumi e dei canali di distribuzione, e la stessa globalizzazione dei commerci, rendono sempre più fragile il comparto dei mercati.

Pertanto l’equilibrata gestione dell’applicazione della legge Madia potrebbe essere l’occasione per studiare un programma di ammodernamento, di razionalizzazione (anche attraverso opportune aggregazioni) e quindi di rilancio dei mercati all’ingrosso e al dettaglio.

Ma per fare ciò occorre avere conoscenza del mondo dei mercati, all’ingrosso e al dettaglio.

L’ANDMI per circa 40 anni ha redatto con grande successo una “Guida dei mercati” che poi, passata ad altre mani, si è spenta e da diversi anni non viene più pubblicata.

Da qui l’iniziativa dell’ANDMI di istituire un “Osservatorio permanente e dinamico dei mercati” volto a raccogliere, innanzitutto e in via continuativa, tutti i dati, le informazioni, le notizie riguardanti i mercati italiani all’ingrosso e al dettaglio, e , successivamente, elaborare queste massa di dati al fine di individuarne l’evoluzione e ricavarne specifiche linee direttrici per il razionale sviluppo del comparto.

Questo vasto ed impegnativo programma dovrebbe, da un lato poter suggerire agli enti pubblici interessati proposte per una nuova e moderna “politica dei mercati” anche attraverso specifiche normative e adeguate risorse, e, dall’altro lato, avviare un deciso programma per l’aggiornamento tecnico-professionale di tutti gli addetti.

In particolare il mercato potrebbe evolversi, avvalendosi anche di specifiche aggregazioni,  verso la piattaforma logistica intelligente, con possibilità di diventare hub finale prima dell’ultimo miglio da compiere nel pieno rispetto ambientale tramite progetti del tipo ecocity.

In sintesi, l’Osservatorio intende promuovere un progetto di ampio respiro per l’innovazione del comparto verso un nuovo modello che potremmo chiamare Mercati agroalimentari all’ingrosso di quarta generazione.

Ovviamente con la necessaria gradualità.