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Comunicazione del Presidente

Caro collega

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 187 del 13 agosto 2015 la Legge 124/2015 recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche”  meglio conosciuta come Legge Madia.

Il provvedimento contiene 14 importanti deleghe legislative tra cui quelle relative al controllo delle società partecipate, alla dirigenza pubblica etc.

Dopo l’approvazione del Decreto da parte del Consiglio dei Ministri del 20 gennaio 2016 sono stati presentati i primi 11 decreti di attuazione della Legge 124/15 e nella seduta del 25 agosto 2016 sono stati presentati altri 4 schemi di Decreti relativi alla riforma della Dirigenza pubblica.

Ho avuto modo di esporre  nelle nostre news-letter periodiche associative e nelle interviste rilasciate agli organi di stampa del settore la linea politica dell’Andmi , che brevemente intendo ricordare: 

  1. non siamo contrari alla legge che tende a ridurre il numero complessivo delle società partecipate dalle Amministrazioni pubbliche, stimolando l’aggregazione di quelle di minori dimensioni e contribuendo a rendere più razionale ed efficiente l’intero sistema;
  2. riteniamo, però, opportuno richiedere, per il settore dei Mercati all’Ingrosso, una più approfondita valutazione delle Società di Gestione, disposti ad offrire anche una collaborazione da parte dell’Andmi ,  tesa a  meglio  prefigurare l’inserimento nelle 5 fasce, che dovranno essere definite con Decreto del Ministro dell’Economia, delle suddette Società, introducendo criteri di valutazione che tengano conto delle esperienze, della professionalità delle responsabilità dei Direttori dei Mercati e dei Centri Agroalimentari i quali coordinando una attività complessa che incide su una platea di soggetti (produttori, grossisti, commissionari, dettaglianti, personale dipendente, personale addetto alla movimentazione delle merci etc) svolgono quotidianamente una funzione pubblica di interesse economico generale. Senza dimenticare poi gli aspetti finanziari e tributari ed i poteri sanzionatori anch’essi in capo ai Direttori.

Il timore è che, per queste figure, nell’ambito della definizione dei compensi ( non potranno eccedere i 240.000 euro annui al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali e degli oneri fiscali a carico del beneficiario), possa scattare, in virtù di una generalizzata applicazione delle suddette 5 fasce,  una probabile riduzione del trattamento economico che penalizzerebbe ulteriormente la  nostra categoria.

Rammentiamo che ”nell’occhio del ciclone” vi sono le società che non raggiungano nell’anno un fatturato minimo di 1 milione di euro.

Per tale motivo, ho ritenuto opportuno avviare rapidi contatti con Federmanager ( Federazione alla quale aderiscono i Dirigenti e Quadri con contratto dell’Industria) e Manageritalia (Associazione alla quale aderiscono i dirigenti e Quadri con contratto nazionale del Commercio) ed anche con i Gestori dei Mercati, per intraprendere una azione congiunta a tutela  del personale che ricade nelle suddette fattispecie.

Si rende necessario, di conseguenza, conoscere più specificamente la contrattualistica specifica dei nostri colleghi in campo nazionale, anche di coloro che svolgono le funzioni;  sei quindi invitato a comunicare, al più presto, allo scrivente, via e-mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ), la tua tipologia di contratto (commercio, industria, agricoltura etc), i tuoi riferimenti (mercato, indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito web etc.) al fine di consentirci  di avere un quadro generale più chiaro e aderente alla realtà.

Dimenticavo:  questa situazione può essere l’occasione giusta per riaffermare, se ce ne fosse bisogno, che la partecipazione e l’unione sono le sole armi che possono permetterci di sostenere i nostri diritti.

La presente nota la potete trovare sul nostro sito: www.andmi.it   in fase di ristrutturazione e che vi invito comunque a visitare.

In attesa di un tuo cortese cenno di riscontro ti invio cari saluti

                                                                                                                                                              IL PRESIDENTE
                                                                                                                                                            Dr. Pietro Cernigliaro