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a cura di EZIO PALINI

“NON SPRECARE IL NOSTRO FUTURO” è un progetto di educazione allo sviluppo e sensibilizzazione contro lo spreco alimentare, finanziato dall’Unione Europea, promosso e coordinato da FELCOS Umbria ( Fondo di Enti Locali per la Cooperazione e lo Sviluppo Umano Sostenibile).
Il progetto coinvolge sette paesi europei ( Italia, Belgio, Spagna, Portogallo, Cipro, Regno Unito e Francia) attraverso un ampio partenariato al quale partecipano tra gli altri da FELCOS UMBRIA e dal COMUNE DI FOLIGNO e potrà contare su un finanziamento europeo di 1.727.000,00 €uro.


L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la comprensione critica, la responsabilità ed il protagonismo dei giovani cittadini europei, a cominciare dagli studenti, e degli enti locali in relazione allo sviluppo sostenibile a livello locale e globale. In particolare il progetto intende produrre un cambiamento sia a livello di comportamenti individuali, sia a livello di processi collettivi inerenti le pratiche locali contro lo spreco alimentare.
LO SPRECO ALIMENTARE è stato definito dalla FAO come “ qualsiasi sostanza sana e commestibile destinata al consumo umano proveniente da ogni fase della filiera agroalimentare che, però, viene scartata, persa, degradata o consumata da parassiti”.
Ogni anno a livello globale vengono sprecate oltre un miliardo di tonnellate di cibo, circa il 30% della produzione di alimenti si perde lungo la filiera agroalimentare.
Lo spreco alimentare rappresenta una grave anomalia sociale, economica ed ambientale che affligge il nostro pianeta in un contesto in cui quasi un miliardo di persone vivono in una condizione di fame e denutrizione.
Il progetto DON’T WASTE OUR FUTURE si basa sulla consapevolezza che l’enorme spreco di cibo che avviene ogni anno è prima di tutto un ostacolo concreto alla lotta globale contro la fame e la povertà, sia nei paesi con gravi problemi di sviluppo e di impoverimento che all’interno dell’Europa, di fronte ad una richiesta sempre maggiore di alimenti determinata dalla crescita demografica a livello mondiale.
Lo spreco alimentare è insostenibile ed incide non solo sul diritto al cibo di milioni di persone, ma causa inutili sprechi di preziose risorse naturali limitate, come la terra, l’acqua e l’energia, utilizzate in diverse fasi della catena di produzione alimentare e gravi effetti sulla salute e sull’ambiente a livello globale, considerando che la grande quantità di cibo sprecato produce anidride carbonica, la quale contribuisce fortemente al riscaldamento globale. A tale proposito è stato stimato che lo spreco alimentare si pone al terzo posto nella classifica dei maggiori emettitori di CO2 dopo Cina e Stati Uniti.
L’impatto dello spreco alimentare sull’ambiente non si esaurisce nel fenomeno della distruzione del cibo non consumato finito nel cassonetto dei rifiuti; l’impatto ambientale fa riferimento a tutte le risorse che, utilizzate per produrre tale bene, finiscono virtualmente nel cassonetto insieme al cibo sprecato.
Gettare cibo nella spazzatura significa “sprecare due volte” in quanto sono state utilizzate inutilmente risorse naturali per produrlo e generate emissioni di CO2 nell’atmosfera per trasportarlo. Inoltre, produrre cibo che non verrà mai mangiato vuol dire anche consumo e sperpero di risorse idriche aggravando inutilmente la salute del pianeta.
In questo quadro di riferimento un contributo nella lotta allo spreco alimentare potrebbe venire anche dal sistema dei mercati agro alimentari all’ingrosso i cui Enti gestori, con il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera, potrebbero farsi promotori di azioni di sensibilizzazione e di cambiamenti finalizzati a ridurre il fenomeno in questione.