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di Francesco Cera
Direttore generale MAAP PADOVA


Questa nota vuole avere il tono di uno spunto anzi di una vera e propria provocazione di pensiero per tutti noi, certamente, mi rendo conto, un po' forte, ma .... siamo pagati anche per pensare e programmare non solo per gestire per cui pongo questo "esercizio accademico" per un nostro reciproco confronto in merito.

Il tema in estremi sintesi é il seguente: siamo troppi! E mi spiego meglio. Molti mercati all'ingrosso o alla produzione sono nati tra gli anni '30 e '40 per cui l'età é quella che é. Molti grossisti quotidianamente spesso ci pongono la reiterata riflessione: "non si vende niente, siamo in crisi, una volta si che era bello ecc... ecc...".  

Se pensiamo al numero di mercati che vi é in Italia penso siamo intorno ai 120 circa....
Pensiamo che in Francia saranno si e no una ventina ed idem in Spagna...
Pensiamo che la torta certamente si é molto ridotta anche solo rispetto a 20 anni fa..
Pensiamo che i consumi di ortofrutta sono in calo e che le marginalità si sono ridotte
tantissimo...
Che fare in questa situazione? Far finta di niente e andare avanti come sempre? La risposta é che specie per i mercati medio piccoli si é destinati solo ad una lenta agonia... Lo so é una tematica non facile, molto difficile e delicata, ma noi manager, noi Direttori non possiamo ignorarla... Certamente la cruda verità é che per il nostro Paese anche la metà degli attuali mercati sarebbero più che sufficienti a soddisfare le esigenze logistiche e commerciali del settore .
É tempo di pensare ad aggregazioni che possano ottimizzare ad esempio la presenza di molti mercati in areali ristretti.....
Lavorare insieme, ottimizzare gli Enti gestori (cosa difficilissima per le gestioni comunali ad esempio ....) porterebbe a migliori risultati gestionali sicuramente...
Qualche raro esempio vi é stato. Ad esempio in Veneto i mercati di Verona, Padova e Treviso hanno fondato il Consorzio mercati veneti per cercare di lavorare insieme su alcune tematiche ... non é stata certo una aggregazione per una gestione unica, ma un qualcosa si é tentato di fare...

Mi risulta che in area tra Venezia e Rovigo si stia tentando una aggregazione tra piccoli mercati... questo sarebbe un buon tentativo di ottimizzare e mettere insieme le proprie risorse. . Ripeto: non ho alcuna soluzione, pongo solo una tematica difficile che meriterebbe il contributo di idee di tutti noi...
In vari mercati piano piano si cominciano ad avere posteggi vuoti che pur messi a bando esterno restano tali ... é un segno ben chiaro e che tra un po' potrà verificarsi anche nei grandi mercati.... Certo questi posteggi vuoti potrebbero essere riconvertiti a spazi per piattaforme interne da dedicare a clienti (andrebbero adattati i regolamenti di mercato ) e questo potrebbe aiutare a tirare avanti, ma diciamoci la verità .. sarebbe sempre un tirare avanti appunto.

Sarebbe proprio impossibile ipotizzare accordi tra mercati nel raggio dei 60/70 km per concentrare risorse e strutture ?
Nessuno lo farà mai, lo so, però non so quale, ma qualche idea nuova ci vuole per svecchiare un sistema che ha troppi mercati e che fanno tutti la stessa identica cosa ...
All' estero qualche esempio di mercato in crisi profonda che si é riconvertito c'é: pensiamo al Covent garden di Londra ad esempio che ha scelto una propria peculiarità specifica per servire il settore ho.re.ca.

Ci vorrebbe davvero un nuovo Piano mercati, ma non per costruzioni o infrastrutture, ma per ripensare la nostra organizzazione e la nostra mission principale..

Pensiamoci su !!

 

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